Alice Milliat, se le donne vanno alle Olimpiadi è grazie a lei. "Basta che non si spoglino troppo e non sudino"

La prima vera femminista dello sport. Con le Olimpiadi di Parigi alle porte non possiamo non raccontarvi la storia di colei che lottò perché ai Giochi partecipassero anche le donne

di Redazione

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Alice Milliat è un'altra donna che ha rischiato di cadere nell'oblio. Eppure lei è stata la prima vera femminista dello sport. Con le Olimpiadi di Parigi alle porte non possiamo non raccontarvi la storia di colei che lottò perché nei giochi olimpici potessero partecipare anche le donne. Milliat prima di tutto è stata una campionessa di canottaggio, nata a Nantes il 5 maggio 1884. Gareggiò tra il 1910 e il 1915 al Femina Sport del XIV arrondissement di Parigi. Si dice che avesse due qualità che le sarebbero servite in seguito: carattere e fermezza. Tentò infatti per anni di convincere del valore dell'Olimpiade femminile, gli uomini dell'epoca e ne uscì vittoriosa ma nonostante questo cadde nel dimenticatoio. Nessuna onorificenza durante i premi o menzione per la sua grande battaglia, abbandonata dai suoi compagni più fedeli, ha finito i suoi giorni da sola. Vedova e senza figli, Alice Milliat morì il 19 maggio 1957. Nel 2020 i suoi discendenti decisero finalmente di apporre una targa. 

Lo scontro totale

Il veto assoluto arrivava del capo-barone, un certo Pierre de Coubertin. Questi ebbe a dire "Che senso avrebbe una piccola Olimpiade femminile accanto alla grande Olimpiade maschile? Impraticabile, poco interessante, poco attraente, e non abbiamo paura di aggiungere: scorretto". Il barone Pierre de Coubertin che era un convinto colonialista e misogino, era convinto che lo spirito olimpico doveva incarnare "l'esaltazione solenne e periodica dell'atletismo, con la lealtà come mezzo e l'applauso femminile come ricompensa". Milliat dal canto suo invece nel 1920 propose che i Giochi fossero misti. La campionessa era infatti convinta che i Giochi meritassero di più di quei pochi eventi tutti maschili. Alla fine grazie anche ai tanti nemici del barone le donne furono tollerate. In fondo incuriosivano e divertivano, purché fossero decorose e non sudassero troppo.

Oggi finalmente la sua statua troneggia nella sala del Comitato Olimpico Nazionale a Parigi. Al suo fianco, di fronte, c'è il barone Pierre de Coubertin. Insieme a litigare per l'eternità

23/07/2024
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