Addio al mito della donna raccoglitrice e dell'uomo cacciatore: lo studio che riscrive la Storia
Un vasto studio etnografico sfata lo stereotipo della donna aliena all’arte venatoria: rinvenuti manufatti anche da caccia grossa in moltissime tombe femminili
Avete mai notato che nell’iconografia dei libri di storia, l’uomo della caverne è sempre, appunto, un uomo? Se c’è da accostare un’immagine alla scoperta del fuoco, è quella di un rude maschio coperto alla bell’e meglio di pelli e alle prese con una pira improvvisata. Se c’è da illustrare i primi calendari lunari rinvenuti in qualche grotta, è sempre l’immagine di un maschio che fa da corredo. Eppure, qualche antropologa fa notare che è assai probabile che un conto mensile a 28 giorni fosse forse più utile a una donna per prevedere i suoi prossimi giorni mestruali. E pure il fuoco, forse, potrebbe essere stato inventato da una cuoca preistorica. Insomma certe cose del passato non le sappiamo ma non dobbiamo dare per scontato che le figure femminili fossero solo madri e raccoglitrici come sono in genere mostrate nelle illustrazioni storiche.
Crolla lo stereotipo dell'uomo cacciatore
Una bordata al concetto comunemente accreditato di “donna raccoglitrice e uomo cacciatore” arriva poi da un recente studio su 63 comunità di cacciatori e raccoglitori di tutto il mondo vissuti nell'ultimo secolo. La ricerca dimostra infatti che nell'80% dei casi anche le donne cacciano: utilizzano strumenti e strategie più variegate e spesso riescono a catturare prede di grandi dimensioni.
Manufatti per la caccia grossa nelle tombe femminili
I risultati, pubblicati sulla rivista Plos One dai ricercatori della Seattle Pacific University, potrebbero portare a rivedere l'interpretazione di molti reperti archeologici. Tra questi, anche alcuni oggetti che gli esperti erano riluttanti a definire come strumenti per la caccia grossa proprio perché rinvenuti all'interno di sepolture femminili. Alcuni ricercatori in precedenza avevano ipotizzato che le donne cacciatrici fossero solo un ricordo del passato e che nelle società più recenti vigesse la classica distinzione tra uomini cacciatori e donne raccoglitrici.
Cacciavano anche le madri
Per sfatare questo stereotipo, gli studiosi della Seattle Pacific University hanno preso in esame 63 comunità di cacciatori e raccoglitori dell'ultimo secolo vissuti in Nord e Sud America, Africa, Australia, Asia e Oceania. Hanno così scoperto che nel 79% delle comunità prese in considerazione, le donne erano anche cacciatrici, indipendentemente dal fatto che fossero madri. In più del 70% dei casi la loro caccia è apparsa intenzionale (dunque non una caccia opportunistica di animali incontrati casualmente durante lo svolgimento di altre attività) e ha preso di mira prede di ogni dimensione, più spesso grandi prede. Lo studio dimostra inoltre che le donne sono attivamente impegnate nell'insegnare le tecniche di caccia e spesso utilizzano una maggiore varietà di strumenti e strategie rispetto agli uomini.