'Vuoi fare l'imprenditrice in Italia? Le cose che devi sapere'. A cominciare dalla chat di whatsapp
Spesso si cade nell’idea sbagliata che un imprenditore o un’imprenditrice faccia impresa solo per un proprio tornaconto. Il primo tornaconto, oltre il normale guadagno, è l’ambizione di aver raggiunto un traguardo così tosto, di aver creato un team affiatato come una famiglia, di aver avuto il coraggiodi rischiare: videointervista all'imprenditrice Valentina Picca Bianchi
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Ci sono politici e personaggi di spicco che accendono i riflettori sulle tematiche dell’empowerment femminile e della parità di genere; poi ce ne sono altri che si sporcano le mani trasformando queste istanze in fatti concreti. Valentina Picca Bianchi è una di queste persone. Imprenditrice di successo con una sua società di catering, la Whitericevimenti, creata 11 anni fa e diventata uno dei brand più rappresentativi a livello nazionale e internazionale, ma anche presidente nazionale delle Donne Imprenditrici Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, Valentina racchiude in sé due status decisamente problematici oggi in Italia e cioè essere donna e imprenditrice.
Parlare con lei però regala un’iniezione di fiducia e ottimismo perché nel periodo più buio della pandemia, quando locali, bar e ristoranti erano sbarrati, ha fatto da collettore a istanze, difficoltà ma anche soluzioni di tante altre donne imprenditrici del nostro Paese. Lo spunto, decisamente originale, è stata la loro chat su whatsapp, formidabile spaccato emotivo e manageriale della sorellanza. Una sorellanza digitale prima e fisica poi che ha portato Valentina Picca Bianchi e queste donne a riscoprire tenacia e determinazione, con la volontà di andare avanti in ogni caso, di lottare fino alla fine, di sterzare davanti al destino infausto e di reinventarsi sempre e comunque. Così è nata l’idea di #Ledonnesidannodeltu, un libro (edito da Lab DFG) decisamente sui generis perché arricchito dalla trasposizione letteraria di quella chat di whatsapp che ha riempito solitudini, fornito conforto e inventato nuovi modi per battagliare. Ma anche un manuale utile e pieno di consigli per chi oggi voglia imbarcarsi in una sfida difficile ma non impossibile se si capisce subito che unite si è più forti. “Il primo consiglio? Armarsi di coraggio”. E non è un caso che come data di uscita del libro sia stato scelto proprio il 25 novembre, la giornata contro la violenza sulle donne.
'Fare impresa da donna in Italia è un atto di amore e di coraggio perché conciliare vita lavorativa e vita privata per un’imprenditrice è ancora più arduo: nel nostro caso non si vive di turni di lavoro. Chi fa impresa non stacca mai. Ma è anche vero che le donne sono multitasking. Quindi con una buona organizzazione e un buon equilibrio alla fine riusciamo sempre', racconta Valentina Picca Bianchi nella videointervista concessa a Tiscali.it. 'Fare impresa è un mestiere complesso ma carico di vita perché devi stare sempre 'sul pezzo': sei tu che puoi decidere che cosa vuoi da quell’impresa non solo per il valore economico ma anche umano perché credo che le aziende delle donne possano esprimere un’umanità maggiore. Fare impresa non è solo un bilancio, non è solo un attivo e passivo, non è solo fatturato. Ma ha un valore inestimabile che è quello dell’umanità, della socialità e del sapere creare valore oltre quello economico. Spesso si cade nell’idea sbagliata che un imprenditore o un’imprenditrice faccia impresa solo per un proprio tornaconto . Il primo tornaconto, oltre il normale guadagno, è l’ambizione di aver raggiunto un traguardo così tosto, di aver creato un team affiatato come una famiglia, di aver avuto il coraggio di rischiare”