La meravigliosa storia di Vitoria Bueno, nata senza braccia: a 16 anni diventa star della danza classica
Grazie al sacrificio e al suo talento, ha realizzato il sogno di diventare ballerina: 'Noi siamo più delle nostre disabilità'
Che si possa ballare come si avessero le ali pur essendo nate senza braccia lo avevamo già imparato dalla nostra Simona Atzori, ma oggi è una giovanissima ballerina brasiliana a ricordarci che l’arte non si lascia fermare dalla disabilità. Vitoria Bueno, a sedici anni, è diventata una star della danza e un modello di tenacia e determinazione nonostante sia nata priva degli arti superiori in una piccola realtà rurale del Brasile. Come racconta Rainews.it, Vitoria ha sempre desiderato danzare e così, a cinque anni, ha convinto sua madre ad iscriverla ad una scuola di danza.
Dalle prime lezioni di danza al successo
In principio la donna temeva che la bambina diventasse oggetto di scherno da parte delle compagne e potesse anche essere considerata oggetto di morbosa curiosità. I suoi timori sono tuttavia svaniti col tempo grazie alla risolutezza di Vitoria che è riuscita a superare la sua disabilità concentrandosi esclusivamente sulla sua vocazione: danzare. E così hanno fatto anche le sue compagne di ballo, hanno smesso di vedere cosa le mancava per notare cosa possedeva: il talento.
Inseguire i sogni
Vitoria ha studiato danza classica, jazz e tip tap dimostrando una sorprendente predisposizione che l'ha resa star dei social media e un modello per molti. 'Per me, le braccia, sono solo un dettaglio –racconta con orgoglio - seguo con gli occhi, come se fossero lì.' E chi la vede danzare, perfettamente sincronizzata con le sue colleghe, dimentica facilmente che sta ballando senza braccia. È stato l'esercizio fisico quotidiano imposto dalla routine da ballerina a rivelarsi una sorta di fisioterapia che l'ha resa forte e tanto flessibile da riuscire a fare con i piedi tutto ciò che i “normodotati” fanno con le mani. Vitoria, che su Instagram ha 150 mila follower, è diventata un modello per gli altri facendosi portatrice di un messaggio: 'Noi siamo più delle nostre disabilità, quindi dobbiamo inseguire i nostri sogni'.