'Tutti dobbiamo essere felici': a 16 anni sulla sedia a rotelle. È Veronica la star del Meeting di Rimini
La scrittrice argentina Veronica Cantero Burroni travolta dagli applausi: 'Essere su una sedia a rotelle per me non è una croce, ma in fondo il motivo per il quale scrivo'
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'Tutti siamo venuti al mondo per essere felici, io lo sono'. Un messaggio rivoluzionario in questi tristi tempi di odi social e polemiche purchessia. Tanto più se ad annunciarlo è una scrittrice ragazzina seduta sulla sua sedia a rotelle. Veronica Cantero Burroni, questo il nome della scrittrice disabile nata in Argentina, a Campana, nel 2002 e autrice già di quattro romanzi, l’ultimo dei quali “Il ladro di ombre”, pubblicato in Italia da Pagina le ha permesso di vincere il premio Elsa Morante Ragazzi.
Costretta in sedia a rotelle per dei problemi neurologici che ha cercato di contrastare con diversi interventi chirurgici, Veronica Cantero Burroni ha parlato di come costruire i suoi personaggi letterari a volte possa essere un percorso piuttosto complesso e difficile. 'Ultimamente ho dovuto fare tutti gli esercizi per capire quanto sia difficile praticare surf sulle onde del mare. Non è facile praticare surf e ci sono un sacco di movimenti di coordinazione e forza, per niente facile. Spero che tutti possano vivere e fare la mia stessa esperienza'. E ancora: 'Ogni tanto qualche personaggio non vuole far parte delle mie storie e devo lasciarlo libero di andare, ma è questo che mi mantiene viva: osservare ogni dettaglio del mondo'.
La scrittrice argentina che due anni fa, il 1 giugno del 2016, ha incontrato in Vaticano Papa Francesco, ha restituito l’applauso scrosciante e ha raccontato di quell’incontro così emozionante: “Ho scritto questa frase sul mio libro che ho regalato al papa Francesco: ti dedico questo libro per ringraziarti di tutto ciò che mi hai insegnato. Mi hai insegnato ad usare il mio occhio di vetro e il mio occhio di carne, perché questo è un sogno per me, un sogno che oggi vivo”.