Cassazione: è stalking insistere anche solo per un giorno
Un professionista milanese è stato condannato a sei mesi e ritenuto colpevole di comportamenti persecutori
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Corteggiare sì, insistere fino a spaventare l’oggetto delle proprie attenzioni no. E per terrorizzare qualcuno, passando da corteggiatori a stalker, può bastare un solo giorno. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione confermando la condanna, già incassata in Appello di sei mesi per stalking, nei confronti di un professionista milanese colpevole di appostamenti, pedinamenti, e apprezzamenti tanto insistenti da indurre la vittima alla denuncia.
Basta una sola giornata per il reato
L’uomo si era “innamorato” senza essere corrisposto e tre giorni di tentativi e pedinamenti gli sono costati cari perché gli ermellini mettono in guardia gli ostinati: possono bastare pure 24 ore se si sconfina negli atti persecutori che generino paura e inducano a modificare i propri comportamenti per sfuggire al controllo del molestatore.
La vicenda
Come racconta Il Messaggero, tutto è iniziato nel 2015 quando il professionista aveva iniziato un corteggiamento oppressivo nei confronti della sua vittima. Non gli erano bastati i primi rifiuti ed era arrivato a seguire la donna pure al parco dove portava i bambini. Ignorate le richieste di desistere, i pedinamenti erano durati tre giorni. La signora aveva preso paura ed era scattata la denuncia.
La giustificazione
A qual punto l’uomo ha sostenuto di non avere mai avuto comportamenti aggressivi che in ogni caso erano durati poso. Ma per la Cassazione il delitto di stalking si realizza anche se le condotte persecutorie sono poste in atto in un ristretto arco temporale, anche una sola giornata, purché gli atti autonomi siano reiterati, abbiano provocato nella vittima ansia e fondato timore per la sua incolumità, tanto da modificare le sue abitudini di vita. Cosa che sarebbe effettivamente avvenuta, visto che la donna ha dovuto modificare l’orario nel quale parlare i figli al parco maturando al contempo stati di ansia nel timore di vedersi ancora attorno quell’uomo.
I dubbi
La sentenza non piace all’avvocato Cesare Placanica, presidente della Camera penale di Roma, secondo il quale si tratta di un precedente “pericoloso che rischia di oltrepassare la norma penale”, perché la legge dice che i “comportamenti devono essere reiterati, cioè diffusi nel tempo e nello spazio. Ci vuole ripetitività. Può essere considerato reiterato un atteggiamento che dura un solo giorno? Non penso”.