Serena Grandi: 'La macchina del fango, la depressione e la rinascita. Ma non mi fido più di nessuno'
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“Se mi fossi chiamata Maria Pizzetti piuttosto che Serena Grandi non sarebbe successo niente. La macchina del fango che si è messa in moto contro di me mi ha colpito perché ero un nome, una persona famosa. Tutto questo è molto triste”. Serena Grandi allarga la bocca in un sorriso ma è un sorriso amaro. Quello di chi ha sofferto troppo e troppo a lungo per poter davvero riuscire a mettersi dietro le spalle una vicenda che le ha cambiato l’esistenza. Era il 19 novembre del 2003 quando fu arrestata con l’accusa di spaccio di droga nell’ambito di un’inchiesta che aveva scosso gli ambienti più esclusivi di Roma, con 19 ordini di custodia cautelare e 35 perquisizioni tra cinema, politica e imprenditoria. Lei si era subito difesa parlando di un “clamoroso errore giudiziario”. Ma ci vollero ben 5 anni prima che la verità venisse a galla e lei fosse prosciolta da ogni accusa. Un tempo infinito che oggi, nonostante sia tornata a lavorare prima per Paolo Sorrentino in “La grande bellezza” e ora con due film, “Due uomini, quattro donne e una mucca depressa” (qui la clip in anteprima del film che uscirà nelle sale l'8 giugno) e “My Italy” le fa dire a bocca stretta: “Cosa ho imparato da questa storia? Che non bisogna fidarsi di nessuno, nemmeno di se stessi”.
Il matrimonio? Ecco cosa ho deciso di fare
Serena Grandi nella video-intervista concessa a Tiscali.it parla della sua seconda vita, quella in cui ha lasciato “mamma Roma che mi ha dato tanto ma che mi ha tolto tanto” per tornare nella sua amata Rimini: “Per stare bene mi basta poco, pochissimo. Una passeggiata in riva al mare, una piadina, la leggerezza, l’amore per mio figlio Edoardo che oggi ha 27 anni e che è il mio vero punto di riferimento”. Una leggerezza che si ritrova nelle sue scelte cinematografiche indirizzate su commedie surreali, dai toni allegri e giocosi anche se la vera Serena Grandi, racconta l’attrice, “è quella che vedrete in teatro. Questa estate porterò in scena “Molto rumore per nulla” di Shakespeare. Solo in teatro mi sento davvero me stessa. Da anni avevo pensato di non fare più niente per il cinema solo che ogni volta che provo ad allontanarmene vengo sempre in qualche modo richiamata”. E l’amore? Qualche mese fa si sarebbe dovuta sposare. Nella video-intervista spiega cosa è successo e che cosa ha deciso di fare con una sola stella polare come guida, quella di andare sempre e comunque in “controtendenza”.