'L'amore che colore ha?': ecco #RobotFriend e il laboratorio di robotica per bambini autistici e non solo
Arriva #RobotFriend, la campagna di raccolta fondi per creare un laboratorio di robotica: il robot non tradisce emozioni e facilita la concentrazione per i bimbi autistici, che sono ipersensibili a stimoli esterni e timorosi delle reazioni umane
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Sarà perché uno dei problemi che i normodotati hanno nel rapporto con alcune forme di autismo è quello della mancanza di empatia, ma fare incontrare un robot – che è ovviamente privo di emozioni – con i bambini autistici sembra proprio una buona idea. Il progetto, lanciato sulla piattaforma Eppela ( http://eppela.com/robotfriend), ha come obiettivo la raccolta di 10.000 euro, ed è stato selezionato dalla casa farmaceutica MSD Italia che ne supporterà la campagna al raggiungimento del 50% dell’obiettivo di raccolta. Il tutto per sviluppare un laboratorio di robotica in cui bambini normalmente e diversamente abili si possano incontrare intorno al Robot e, attraverso il gioco, divertirsi, apprendere e socializzare, favorendo al contempo anche l'educazione alla diversità.
Buragina: come funziona il gioco
Le risorse verranno impiegate per l'acquisto del robot umanoide Pepper che permette di erogare il gioco #ColorQuiz e gli altri giochi che verranno successivamente implementati. Andrea Buragina, padre di un bambino autistico, è ingegnere e co-founder della start up innovativa B corp LORF. Ci ha spiegato come è nato il progetto: “Anche se il progetto nasce per aiutare i bambini autistici, abbiamo voluto creare un laboratorio di robotica aperto a tutti per evitare l’effetto ghetto. I giochi erogati dall’automa sono di livello medio-basso, fruibili quindi dai bimbi autistici ma la presenza del robot rende la classe attrattiva anche i bimbi normodotati perseguendo così anche finalità di educazione alla diversità. I bambini normodotati vengono poi coinvolti come tutor nei giochi creando quindi una nuova interazione”.
La scoperta dei colori
#ColorQuiz è il primo gioco che LORF ha realizzato e nasce proprio da un’idea dello stesso Buragina: quella di far scoprire ai bambini il mondo che li circonda attraverso i colori. Alla sua creazione ha lavorato un team, coordinato da Andrea e composto da una psicologa, Claudia Bordicchia, esperta in Psicopatologia dell'Apprendimento, un tecnico, Ewerton Lopes S. de Oliveira, che vanta una consolidata esperienza nell'ambito della robotica, oltre ad un esperto in comunicazione digitale, Michele Berra, da sempre attento a tematiche sociali.
L'amore che colore ha?
Il gioco prevede una prima parte dove i bambini sono chiamati a giocare e a scoprire, attraverso il robot, i colori primari e secondari. Nella seconda parte i bambini sono invece chiamati a scoprire i colori del mondo che li circonda rispondendo ad una serie di domande formulate dal robot, attraverso l’ausilio di contenuti multimediali. “L'amore che colore ha?” è l'ultima domanda che il robot propone ai bambini e che lancia il video dell'omonima canzone di Greta Ray, giovane modella e cantante che fa da madrina all’iniziativa.
Perché un robot
Il robot ha una forma simile a un giocattolo e dunque cattura subito l’interesse del bambino creando un canale di comunicazione diretta con lui. Poiché il robot non tradisce emozioni, non cambia espressione vocale o facciale, facilita la concentrazione per i bimbi autistici, che sono ipersensibili agli stimoli esterni e timorosi delle reazioni umane. Il Pepper, che si contraddistingue per la presenza sul petto di un Tablet attraverso il quale è possibile veicolare contenuti multimediali, è il robot ideale per le finalità del progetto #RobotFriend.
I costi
Il suo costo è di poco superiore ai 20.000 euro, che è il vero target di raccolta; tuttavia se non si riuscisse a raccogliere le risorse necessarie, LORF si indirizzerà sul Robot Nao, che utilizza la medesima piattaforma di programmazione e su cui è stato tarato il target di raccolta.