La Regina caccia Harry&Meghan: ma il vero vincitore è Carlo
Pace di facciata con i due ribelli di Casa Windsor. Niente soldi per loro
Una sfilza di camioncini con antenne paraboliche sul tettuccio era schierata a Sandringham, nelle campagne inglesi, di fronte alla tenuta della Regina Elisabetta la sera del 13 gennaio. Erano le televisioni di mezzo mondo che attendevano col fiato sospeso il clamoroso faccia a faccia tra la 93enne sovrana, il Principe Carlo e il Principe William da una parte e il nipote ribelle Harry, con la moglie Meghan Markle collegata via telefono dal Canada, dall’altra.
Il futuro dei duchi
L'inusuale e straordinaria reunion regale della famiglia Windsor, una specie di evento epocale, prometteva scintille, dopo la bomba a sorpresa lanciata dai Duchi di Sussex la settimana scorsa: Harry e Meghan lasciano la famiglia reale, ma continuano a rimanere Duchi, per intraprendere un futuro da celebrity in America, tra ospitate, libri, sponsorizzazioni e brand ambassador.
Toni concilianti solo in apparenza
Ma questi non sono tempi ordinari o usuali: a metà gennaio la Regina di solito è già tornata a Londra da Sandringham, la residenza natalizia. Filippo, il 98enne principe consorte, è però da tempo malato e vive recluso in una dependance della splendida tenuta di campagna. E soprattutto il nipote Harry ha gettato nello scompiglio l’establishment reale. Mai era successo in mille anni di storia della corona, fondata dal re normanno Guglielmo Il Conquistatore, che un membro volesse rinunciare spontaneamente al suo posto nella corte. Ecco dunque la ragione del summit tra le “potenze” di casa Windsor e in un luogo così insolito. Ma chi si aspettava fuoco e fiamme dallo scontro frontale è rimasto deluso: l’attesa guerra è finita con un comunicato scialbo, democristiano verrebbe da dire (se non fosse che in Inghilterra non conoscono l'aggettivo), e dai toni molto concilianti dove a prima vista non ci son né vincitori né vinti. La Regina accetta la decisione di Harry e Meghan e loro due si impegnano a non beneficiare di soldi pubblici.
Un’esecuzione senza spargimenti di sangue
In realtà è andata in scena un’esecuzione, ma senza clamori. Non è quello lo stile della casa. La durata stessa dell’incontro, due ore, suggerisce come il confronto sia stato tutt’altro che sereno e tranquillo come si vorrebbe far credere. Se tutto fosse filato così liscio sarebbe bastata mezz'ora.
Dietro le parole apparentemente miti e accondiscendenti, si cela un ostracismo vero e proprio verso i due ribelli. Formalmente la Regina ha espresso comprensione per la scelta di Harry e della moglie. Ma tutti a Londra sanno che lei, Carlo, il padre di Harry, e il fratello William erano furiosi. Dunque il tono pacificatore e la soluzione di compromesso paiono come un modo elegante per abbellire la realtà: la “cacciata” dei Duchi di Sussex. D’altronde la Regina non può che parlare così.
Senza fondi reali
Il passaggio sulla rinuncia ai soldi pubblici è la chiave di tutto il comunicato stampa. Nel loro annuncio shock, Harry e Meghan, avevano fatto il beau geste di rinunciare alla prebenda regale, il Sovereign Grant, soldi dei contribuenti. Ma era una foglia di fico: loro stessi avevano specificato che quell’assegno copre solo il 5% delle loro spese. Il grosso del sostentamento per i Duchi di Sussex arriva da Carlo stesso, tramite la rendita del Ducato di Cornovaglia che gira a Harry 3 milioni di sterline l’anno. Adesso quel denaro sparirà, perché anche quelli sono “soldi pubblici”. La Regina lascia in mutande le due aspirati celebrity da social. Il messaggio tra le righe è chiaro: cari Harry e Meghan, se volete staccarvi dalla “Household”, nessuno si opporrà, ma qui da oggi le porte (e soprattutto i cordoni della Borsa) sono chiuse.
Harry cacciato via
La fatwa verso Harry e Meghan, la parvenu americana che ha fatto tremare la corona britannica, sarà gestita in modo pacifico; nessuna frattura trasparirà, tutto sarà presentato come una decisione concordata e condivisa, ma è evidente che per il figlio di Lady Diana la casa reale finisce qui.
La questione dei titoli
Rimane aperta, perché il comunicato stampa reale non ne fa menzione, la questione dei titoli: Harry potrà ancora fregiarsi del HRH, sua altezza reale? Non si sa, ma è molto probabile che Elisabetta possa toglierli. Non subito, però. Se la Regina avesse punito subito i Duchi di Sussex in modo plateale e pesante avrebbe mandato un pessimo segnale al mondo esterno: di una monarchia debole e dunque punitiva e la sovrana avrebbe dato di sé l’immagine di una regina vendicativa e rancorosa.
Carlo è ormai il vero re
Non tutto il male viene per nuocere, comunque. La fuoriuscita di Harry e Meghan aiuta quello snellimento della monarchia immaginato dal Principe Carlo. Arrivato oltre i 70 anni, l’eterno erede al trono sta prendendo in mano la gestione del palazzo. E’ lui che ha preso in mano lo scandalo del Principe Andrea, e deciso per l’epurazione con il forzato addio di Andrea dalla vita pubblica. E c’è il suo zampino anche dietro la gestione della fuoriuscita di Harry. E’ Carlo, più che Elisabetta, che sta tirando le fila della monarchia, preparandosi per la successione. E se l’idea di un uomo che elimina il fratello, Andrea, e ora si libera anche del figlio, Harry, appare ripugnante e dipinge una persona senza scrupoli sul piano affettivo, allora vuol dire che Carlo è davvero pronto per diventare Re. Il compito di un sovrano è tutelare la corona, salvaguardare l’istituzione, sempre e comunque, senza guardare in faccia a nessuno. E il settuagenario figlio di Elisabetta ha proprio l’esempio della madre: appena insediata, la giovane Elisabetta non ebbe remore a vietare il matrimonio tra sua sorella, la principessa Margaret con l’ufficiale divorziato Pete Townsend, per proteggere il prestigio della casa reale.