Scontro sul Referendum, Cirinnà accusa Michela Murgia: 'Diffondi beceri cliché omofobi'

La senatrice Pd se la prende con la scrittrice per la foto che circola tra i sostenitori del no al referendum che ritrae un uomo e una saponetta

di Redazione

In attesa del referendum del 4 dicembre sulla riforma costituzionale, continuiamo a sentirne di tutti i colori da parte delle opposte fazioni. L’ultima diatriba riguarda la senatrice del Pd Monica Cirinnà e la scrittrice sarda Michela Murgia che ha avuto il torto di postare su Twitter e sul suo profilo Facebook una foto che sta circolando nella rete tra i sostenitori del no e che ritrae i piedi un uomo in una doccia e una saponetta per terra su cui è scritto 'Basta un si”. Il gesto non è piaciuto ad alcuni utenti che non hanno mancato di commentare negativamente la trovata dell’autrice.

La critica di Cirinnà

Ma la censura più pesante è piovuta da Monica Cirinnà che ha accusato la Murgia di utilizzare 'il più becero cliché del cameratismo omofobo, che pone l''atto omosessuale in senso spregiativo e canzonatorio, a sostegno della campagna referendaria (del no o del sì poco importa)”. È “davvero intollerabile- secondo la Cirinnà- e manca di rispetto a tutti i cittadini omosessuali di questo Paese che proprio anche a causa di questi cliché ancora oggi subiscono discriminazioni e ingiustizie'.

Cultura machista

Per la senatrice: 'Il rimando a questo schema machista di sottomissione sessuale è uno dei peggiori mali della nostra cultura, e lo sanno bene anche tutte le donne che quotidianamente lo subiscono. Ecco perché non può in alcun modo essere sdoganato, nemmeno mascherandolo con una finta ironia'. In più, 'utilizzare la metafora della saponetta da raccogliere in doccia è grave, perché ignora che l''origine di quell''immagine di dubbio gusto e per nulla divertente, deriva dagli stupri che nelle carceri subivano, e spesso ancora subiscono, i detenuti omosessuali proprio sotto le docce', spiega la senatrice dem che poi dà l’affondo finale  'Sorprende poi ancora di più' che questa immagine volgare sia stata oggi condivisa da chi come la scrittrice Michela Murgia, si è sempre dichiarata a parole dalla parte delle minoranze di ogni tipo. I tweet che ribadiscono il suo sostengo a questo tipo di campagna omofoba lasciano senza parole e indignano'.

Indignato pure Ivan Scalfarotto

“Se posso, consiglierei alla campagna del No di ritirare immediatamente l’immagine dell’uomo nella doccia con la saponetta per terra. È un’immagine profondamente (e abbastanza schifosamente) omofoba, punto”, ha protestato su Facebook il sottosegretario di Stato Ivan Scalfarotto. So che ora mi toccherà spiegarlo a parole per quelli – anche fior di intellettuali progressisti – che fanno finta di non capirlo. Provvedo subito: una cosa è usare espressioni come «vaffanculo» o «presa per il culo», una cosa è raffigurare una persona che raccogliendo una saponetta si mette ‘a rischio’ di essere sodomizzata (…). Questo conferma lo stereotipo per cui il rapporto sessuale completo tra due uomini non può mai essere voluto, soddisfacente, maturo, desiderato, basato sull’amore e sul desiderio reciproco”.

La risposta di Michela Murgia

La giustificazione della scrittrice è comparsa su Twitter come risposta a uno dei suoi follower: “La metafora del prenderlo nel didietro a tradimento, questa sconosciuta”. Inutile dire che anche questa replica sia stata poco gradita (“il fatto che questa metafora esista non vuol dire che nel 2016 non sia abbastanza triste e anacronistica”).