Nancy Brilli, la frase shock a 'Porta a porta' e 'il nome di quel produttore che tutti mi chiedono'

di Redazione

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Ha ragione Nancy Brilli. Da quando è intervenuta a “Porta a porta” in una puntata dedicata allo scandalo sessuale nel cinema che in Italia ha travolto Fausto Brizzi e se ne è uscita con una frase piuttosto esplicita riguardante il membro di un produttore (“Posso dire una cosa volgare? Mi dissero che il suo c….o era il più ciucciato d’Italia”) sono in tanti a chiedersi e a chiederle a chi si riferisse. Ma lei, intervistata sul Fatto Quotidiano ribadisce che non ha nessuna intenzione di rivelarlo: “Vuole scommettere che sto qui a fare l’intervista, parlo per più di un’ora di tutto lo scibile umano e domani comparirà il titolo sul pisello mascherato?”. E poi spiega: “Ho riferito in tv una confidenza fattami da una persona dai modi piuttosto sgarbati e con un linguaggio piuttosto triviale. Il contesto mi ha autorizzato a riferirne il contenuto con la medesima crudezza”.

Cosa penso di Fausto Brizzi

Naturalmente Nancy Brilli parla anche di Fausto Brizzi che nella puntata di domenica 19 novembre de “Le Iene” è stato chiamato in causa da altre cinque attrici, che vanno ad aggiungersi alle dieci che avevano già parlato con Dino Giarrusso del programma di Italia1: “È mio amico, lo conosco e lo stimo. Non mi è mai capitato di ascoltare su di lui nulla di quel ho letto e udito”. E ancora: “Quando la tv si sostituisce allo Stato, un programma si trasforma nella sezione investigativa della Questura”.

So cosa si prova a essere emarginata

E poi racconta di sé e dei suoi amori, poi divenuti mariti, conosciuti sul set, ovvero Massimo Ghini e Luca Manfredi: “Ho avuto la fortuna di avere tutti gli uomini che mi piacevano”. Ma anche di capire, grazie a un ruolo in “Caterina e le sue figlie, fiction di Cnale 5 di qualche anno fa, di come si possa stare nei panni di una donna non desiderata perché sovrappeso: “Mi applicavano quantità enormi di gommapiuma. Il trucco mi allargava a dismisura. Ero un’altra. Tra una scena e l’altra accadeva che andassi al bar per un caffè. Non mi riconoscevano per strada. Essere grassa mi faceva diversa, fuori dal comune. Al bar venivo servita per ultima, il arista quasi non mi guardava. (…) Ero diversa, quindi emarginata. Un grande dolore ma un grande insegnamento”. Nancy Brilli parla anche dell’iniziativa che ha preso in quanto cittadina romana, quella cioè di scendere in strada e di pulire pezzi del suo quartiere con la ramazza: “Non dirò mai per chi ho votato ma che Roma sia lurida è un dato di fatto”. 

21/11/2017
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