Sfida di una giovane imprenditrice ai clan dei pascoli che la minacciano: 'Non me ne vado'
Magda Scalisi gestisce il “Rifugio del Parco”, in provincia di Messina ma per farla andare via le hanno ucciso i cani e mutilato i maiali
Magda Scalisi ha 36 anni e il coraggio di opporsi da sola, perché da sola è stata lasciata, ad opporsi alla mafia dei pascoli e una cultura retrograda che la vorrebbe lontana da un territorio da sempre gestito da logiche clientelari. Ma 'io non mi arrendo, resto qui', dice. Magda ha vinto un bando pubblico per gestire il rifugio del Parco dei Nebrodi e a luglio ha lasciato Palermo per trasferirsi a 1.279 metri, fra le province di Palermo e Messina. Ma, come racconta La Repubblica, qualcuno vuole cacciarla per impossessarsi delle terre attorno alla struttura anche con raid ai danni degli animali.
Animali uccisi e mutilati
L'ultimo raid dei maiali con le orecchie mozzate è di qualche giorno fa. Da poco le hanno ucciso quattro cani e uno lo hanno fatto sparire: “Qualcuno in paese mi ha fatto sapere che davano fastidio alle pecore. Non è vero, non davano fastidio a nessuno”. Magda Scalisi gestisce un ristorante e 21 stanze sulle montagne del parco dei Nebrodi: “Sono rimasta sola. E i boss mi intimidiscono per prendersi la struttura”. Chi lavorava con lei ha preso paura e se n’è andato. Le hanno offerto dei soldi, pochi, perché lasciasse la struttura ma lei non molla.
Il maschilismo e le minacce
I boss della mafia dei pascoli fanno di tutto per accaparrarsi sempre più terreni e poi chiedere lauti contributi europei. Uno dei primi giorni al rifugio – racconta ancora a Repubblica - le hanno chiesto se dovevano chiamarla signora o signorina. Lei ha risposto: “Al mio paese mi chiamano dottoressa”. E stupisce proprio il fatto che sia una donna a mostrare questa risolutezza. Qualcuno si metteva il problema: bisogna parlare con suo marito o con suo padre? “Gli ho detto che per qualsiasi cosa dovevano parlare con me”.
Chiedere la fattura, roba mai vista
Lei, arrivata da Palermo con la sua laurea, viene percepita come un corpo estraneo, una con l’ansia della legalità che ha addirittura l’ardire di chiedere la fattura ai propri fornitori, una cosa mai vista da quelle parti, come la Scalisi ha raccontato pure alla Stampa. Vicino al suo Rifugio del Parco, a maggio del 2016, il presidente dell’ente che lo gestisce, Giuseppe Antoci, scampò miracolosamente a un attentato a colpi di fucile a canne mozze. “Polizia e carabinieri mi danno un grande sostegno”, dice Madga che non ha nessuna intenzione di andarsene nonostante minacce, danneggiamenti e furti. “Io non ho paura e resto qui”.