Luisa Benassi, la prima divorziata d’Italia: “50 anni fa feci scandalo, mi davano della donnaccia”
Era il 29 dicembre 1970 quando un tribunale di Modena applicava la nuova legge che consentiva lo scioglimento dei matrimoni
Leggi più veloce
Dovrebbe essere celebrata come una pioniera, se non altro per ripagarla degli attacchi e delle offese che ha dovuto subire per anni. Luisa Giorgia Benassi oggi ha 73 anni ed è la prima donna divorziata d’Italia. Come racconta il quotidiano Libero, è stata proprio lei - che all’epoca aveva 25 anni e un figlio di 7 - a dare il via a una “deriva” che ci ha portati fino al divorzio breve. Era il 29 dicembre 1970 quando un tribunale di Modena, applicava per la prima volta la nuova legge che consentiva lo scioglimento dei matrimoni. Modenese, confezionista di abiti di serie, la Benassi è oggi pensionata e nonna di un nipotino di venti anni. Ma se oggi non viene onorata come un’eroina del folto popolo divorziato, all’epoca fu il bersaglio di infinite invettive e il suo, ammette a distanza di anni, è stato un primato scomodo.
Il doloroso ricordo
E dopo 50 anni i ricordi sono ancora dolorosi: «Non è stato facile perché all’epoca mi hanno messo in piazza. Sa com’è, ero sulla bocca di tutti e allora non era certo come adesso che in pochi mesi puoi divorziare e non è più uno scandalo. Quando ho deciso di annullare il mio matrimonio, ho sollevato tante chiacchiere della gente. Comunque mi sono liberata del mio ex marito, ed è stato un sollievo». Un matrimonio difficile dal quale una legge poteva finalmente liberarla: «Certo, se non mi avesse trattato come mi ha trattato, lui e la sua famiglia, non sarei venuta via da Castelvetro». Anche il giudice all’ultima udienza aveva parlato di impossibilità di ricostruire la famiglia: «Mi ha fatto di tutto, davvero».
“Quella donnaccia”
Ma allora liberarsi di un marito, pure se cattivo, era da tanti considerato un atto indegno e la signora Luisa fu considerata per molto tempo una “donnaccia”. In casa il padre era contrario, la mamma non ne parlava e i parenti erano divisi. Ma lei non ha guardato in faccia nessuno ed è andata dritta per la sua strada perché considerava il suo matrimonio una vera «disgrazia». «E per fortuna ho potuto divorziare. Io mi sono liberata da un incubo. Subito non mi sembrava neanche, c’era tutta una confusione. Però è stato un bel lavoro. Se ci fosse un’altra nella vita di mio marito? Non mi interesserebbe, penserei a quella poveraccia».
L’attesa sentenza
E la sua non era sfiducia nell’istituzione del matrimonio, visto che nel giro di pochi anni ha incontrato di nuovo l’amore: «Trent’anni fa infatti mi sono risposata, e devo dire che non ho rimpianti. Nel senso che divorzierei di nuovo senza neppure pensarci più di tanto, e mi risposerei con il mio attuale marito. Del resto io sono una donna forte, sono sempre stata coraggiosa anche se aver agguantato quel primato un po’ mi è costato. Ma cosa vuole, erano altri tempi». Luisa Giorgia Benassi ancora oggi ringrazia Pannella, paladino della legge sul divorzio, e l’avvocato che la seguì lungo una separazione durata quasi sei anni fino alla sentenza del 29 dicembre 1970, l’avvocato del Foro di Modena Andrea Braglia. «Oggi quando penso ai divorzi diventati così veloci, ripenso al mio e mi viene da sorridere. Ad ogni modo, lo ribadisco, non mi pento e se tornassi indietro divorzierei di nuovo subito».