Insulti sessisti a Giorgia Meloni, Gozzini sospeso dall’università. Si dissociano le giornaliste di Controradio, i colleghi no
L’episodio degli insulti alla deputata ha prodotto diverse conseguenze, oltre alla sospensione del docente, si registra intervento dell’Ordine dei giornalisti: “Il conduttore doveva dissociarsi immediatamente ”
Costa cara al professor Giuseppe Gozzini l’offesa rivolta alla leader di Fratelli d’Italia durante una diretta sull’emittente radiofonica Controradio. Avere definito la deputata prima “pesciaiola”, e poi “vacca e scrofa”, in un’assurda ricerca dell’insulto più “opportuno”, ha provocato la reazione unanime delle forze politiche nazionali e un’indignazione tanto trasversale da provocare la reazione dell’Ateneo nel quale presta servizio il docente. 'L'Università di Siena sospende cautelativamente dalle attività didattiche il professor Giovanni Gozzini, in attesa della pronuncia del Collegio di disciplina dell'Ateneo, che si riunirà nei prossimi giorni'. Questa la nota dell'Università senese.
Il rettore: inaccettabile aggressione verbale
Non sono bastate le scuse del docente, offerte a Giorgia Meloni “e a tutte le persone che si sono sentite offese” da parole tante grevi. Il rettore di Siena, Francesco Frati, 'dopo aver pubblicamente condannato l'inaccettabile aggressione verbale' di Gozzini nei confronti della leader di Fdi, 'alla quale ha espresso personalmente la propria vicinanza e solidarietà, ha convocato l'Ufficio legale di Ateneo … proponendo per il docente la sospensione dal servizio per tre mesi'. 'Gli attacchi volgari e sessisti rivolti all'onorevole Meloni - conclude il rettore - pongono a noi tutti una seria riflessione su quanto questi comportamenti, rivolti spesso alle donne, siano gravi, inaccettabili e da stigmatizzare senza riserve. Abbiamo la necessità di difendere l'onore dell'Ateneo e far sì che l'Università di Siena, a sua volta vittima delle dichiarazioni del professore, sia difesa nella sua dignità'.
Le giornaliste di Controradio si dissociano
Fra le prime a dissociarsi dalle offese di cui è stata oggetto Giorgia Meloni, le giornaliste di Controradio, l'emittente fiorentina dalla quale lo storico Giovanni Gozzini ha espresso frasi sessiste: 'Prendiamo le distanze da questo linguaggio discriminatorio e sessista che non ci rappresenta in alcun modo e che combattiamo ogni giorno. E' dunque doppia l'amarezza e la rabbia per quanto avvenuto ai 'nostri' microfoni. Lo avvertiamo come un abuso degli spazi di libertà e come uno svilimento dell'impegno quotidiano della radio e della sua redazione. Riteniamo di avere subito una mancanza di rispetto anche nei confronti del lavoro di sensibilizzazione che insieme ai colleghi portiamo avanti ogni giorno. Anni di percorsi di sensibilizzazione nelle scuole, di progetti europei contro la violenza verbale, psicologica e fisica, di reportage, testimonianze, interviste, dirette che, dalle frequenze di Controradio, hanno sempre promosso la cultura della parità non possono essere calpestati da dichiarazioni sessiste e da una violenza delle parole che deve trovare argine certo e incondizionato a tutela di ogni donna e di ogni persona', concludono le giornaliste ringraziando 'i numerosi colleghi e le colleghe che in queste ore hanno dimostrato solidarietà e riconoscimento per l'impegno di Controradio e della sua redazione per una corretta narrazione di genere'.
Nessuna firma maschile
Ciò che c’è di strano in questa nota è che è seguita da cinque firme, tutte di donne. Solo le giornaliste hanno provato vergona per ciò che è successo nella “loro” radio. I colleghi no, nessuna firma maschile era presente in quella dichiarazione. E in effetti il professor Gozzini mica parlava da solo durante la trasmissione finita sotto accusa. Dialogava con lo scrittore Giorgio Van Straten e con il giornalista e scrittore Raffaele Palumbo: intellettuali progressisti dai quali non ti aspetteresti che facciano da spalla a un uomo che si produca in insulti sessisti, pratica che si dimostra quindi essere assolutamente trasversale.
Odg: il conduttore doveva dissociarsi
Della gravità del fatto si è accorto pure L’Ordine dei giornalisti della Toscana: 'Preso atto della condanna dell'accaduto espressa dall'emittente in un comunicato ufficiale, resta l'obbligo per il conduttore di dissociarsi immediatamente dalle espressioni incivili proferite nel corso della trasmissione. Per questo, il consiglio dell'Odg della Toscana ha sollecitato l'intervento del consiglio territoriale di disciplina che dovrà pronunciarsi sul comportamento del collega che conduceva la trasmissione'. Precisando che 'i due ospiti della trasmissione non sono iscritti all'Ordine dei giornalisti”, l'Odg ricorda infine 'che recentemente, in merito a un altro caso di insulti rivolti all'on. Giorgia Meloni, il Consiglio dell'Ordine toscano aveva provveduto a inoltrare la segnalazione al Consiglio di disciplina'.
Insomma, un insulto sessista resta un insulto sessista che muova da destra verso sinistra, o da sinistra verso destra.
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