“Ingresso vietato alle donne”: l’ira delle deputate e la richiesta di intervento rivolta al premier Draghi
Bufera sul club “Canottieri Aniene”, ma non è l’unico circolo aperto ai soli uomini. 'Stop discriminazioni', Laura Boldrini guida l’iniziativa
Che nel 2022 in Italia possano ancora esserci luoghi interdetti alle donne è cosa che dovrebbe sembrare a assurda ai più. Invece esistono ancora club che prevedono solo associati uomini e stanno diventando un caso in Parlamento. Trenta deputate dell'intergruppo donne alla Camera hanno chiesto di fare luce sulle regole 'discriminatorie e anacronistiche' che escludono le donne dalla possibilità di essere 'soci effettivi' del circolo sportivo “Canottieri Aniene” di Roma, tra i più noti della Capitale.
“Intervenga il premier”
L'interrogazione al premier Mario Draghi e alla ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti (prima firmataria Laura Boldrini) chiede al governo 'quali iniziative urgenti' si intendano 'adottare per promuovere le pari opportunità in tutti i circoli affiliati alle Federazioni sportive nazionali'. Sì, perché - come evidenziano le elette nell'intergruppo per le pari opportunità - il 'Canottieri Aniene è affiliato alla Federazione Italiana Canottaggio e alla Federazione Italiana Nuoto' e 'il Coni, a cui queste federazioni fanno riferimento, 'detta principi contro l'esclusione, le diseguaglianze, il razzismo e contro le discriminazioni'.
Le uniche 5 donne ammesse
C'è da dire che le donne non sono escluse tout court: i “soci per meriti sportivi”, infatti, possono essere di ambo i sessi ma 'acquistano tutti i diritti di soci effettivi solo se di sesso maschile'. Le parlamentari, che si sono mobilitate dopo che La Repubblica ha sollevato il caso, ricordano che attualmente le socie 'onorarie' del circolo attualmente sono solo cinque: Federica Pellegrini, Flavia Pennetta, Josefa Idem, e le neo-nominate Caterina Banti (oro a Tokyo per la vela) e Simona Quadarella (bronzo a Tokyo per il nuoto).
Pellegrini contro
Ma è proprio la prima, Pellegrini, a difendere questa 'tradizione': 'Non è vero che è vietato alle donne. Per meriti sportivi o per meriti speciali una donna può entrare. Non è neanche giusto cercare il pelo nell'uovo'. Dopo le polemiche, interviene anche il presidente del circolo, Massimo Fabbricini, e spiega perché gli associati non si sentano in colpa: 'Nel nostro statuto abbiamo una nota che prevede che il corpo sociale sia composto esclusivamente da uomini, i soci paganti. L'Aniene è apertissimo al mondo femminile', ma 'certe cose non si possono risolvere: abbiamo delle rigidità strutturali, nella sede in sui stiamo gli spazi non ci permetterebbero di dare le stesse condizioni dei vecchi soci se i nuovi soci fossero donne. Avremmo, ad esempio, problemi per gli spogliatoi e le saune'.
Tradizione dura a morire
I circoli i cui associati sono esclusivamente o prevalentemente uomini in Italia non mancano. La tradizione è antica e affonda le proprie radici in quei 'club per gentiluomini' diffusi nel Regno Unito e che ancora oggi fanno parlare di sé anche in altre parti del mondo (la scorsa estate The Guardian, tra gli altri, ha puntato i riflettori sul prestigioso Australian Club di Sydney, i cui membri hanno votato contro il permesso alle donne di unirsi ai loro ranghi). Nel nostro Paese le situazioni sono molto differenti l'una dall'altra: ci sono i circoli sportivi, quelli ricreativi, quelli super-esclusivi. Come il Circolo della Caccia di Roma dal quale rispondono che 'non vi sono veti' per le donne, o il Circolo degli Scacchi dove confermano che i soci attuali sono solo uomini. Nel resto d'Italia, annoverate tra i 'club per gentiluomini' ci sono numerose realtà. Tra queste anche il Clubino di Milano e la Società Del Whist Accademia Filarmonica di Torino, che però al telefono non forniscono informazioni.