Influencer contro il menu sessista: “Senza prezzi solo quello per le donne. Ci considerano delle mantenute”
In un ristorante veneziano, Abbie Chatfield, star tv australiana, si è vista consegnare la lista senza i prezzi che erano invece presenti nel menu del fidanzato
È ora di dire addio alla legge non scritta in base alla quale se un uomo e una donna vanno a cena insieme, a pagare deve essere lui. Così la pensa Abbie Chatfield, influencer ma soprattutto conduttrice radiofonica e star televisiva australiana secondo la quale un sistema patriarcale impone alle donne il ruolo di “mantenute”, anche a tavola. L'accusa è arrivata dopo aver sperimentato, durante la sua vacanza a Venezia con il fidanzato, una cena nel lussuosissimo hotel affacciato sulla laguna dove la coppia aveva preso alloggio.
I prezzi solo nel menu per lui
Nei filmati postati sui social, come riportano i giornali locali, Chatfield spiega di essersi trovata in un ristorante “boujee”, termine gergale per dire che è un locale frequentato dall'alta borghesia. Ma la pietra dello scandalo è un'altra: 'Il mio menu non ha prezzi - accusa -. Io non ho i prezzi ma il mio compagno sì'. In sostanza, alla donna è stato portato quello che viene definito il menu di cortesia, che mostra solo la lista delle pietanze, mentre all'accompagnatore della turista è toccato quello completo di tariffe. La cosa ha mandato Chatfield su tutte le furie: 'Ma ti pare? - si sfoga sui social -. Sono io il breadwinner (parola che definisce il capofamiglia)'. La star televisiva parla di una vera e propria discriminazione nei confronti delle donne: 'Il patriarcato - accusa - colpisce ancora!'.
La difesa
A prendere le difese del ristorante veneziano è il presidente dell'Associazione pubblici esercizi, Ernesto Pancin. 'Questa è la città dell'amore - minimizza - e quindi anche del romanticismo, del corteggiamento e della galanteria'. Meno diplomatico il commento di Arrigo Cipriani, patron dell'Harry's Bar: 'Se un uomo lasciasse pagare il conto alla fidanzata sarebbe imbarazzante - sentenzia -. Nei miei locali non esiste il menu di cortesia ma se ci fosse non andrebbe certo presentato alla donna: è giusto che lei abbia ben chiara la cifra, spesso molto alta, che il suo accompagnatore pagherà per trascorrere quella serata'.
Discriminazione sessuale travestita da cortesia
Pochi mesi fa lo stesso appunto era stato fatto da Agustina Gandolfo, fidanzata del calciatore Lautaro Martinez, che si era vista consegnare dal cameriere il 'menu blind' in un noto e costoso ristorante di Milano. Anche quella volta la reazione indignata era stata condivisa sui social e poi rilanciata da parecchie associazioni femministe. 'Lo sapevate che in Italia in diversi ristoranti non mettono i prezzi sul menu che danno alle donne? E se volessi pagare io? Sono indignata. La cosa peggiore è che giustificano questo fatto dicendo che succede solo nei ristoranti di un certo livello. E quindi le donne non possono pagare se si tratta di una cena più costosa?'.
E la libertà di scelta?
Anche in questo caso la discriminazione travestita da cortesia non era stata gradita. Ciò che non capiscono i signori che si sentono galantuomini nel nascondere i prezzi alle donne è che così le privano della possibilità di scegliere. E invece le donne vogliono poter scegliere: se pagare loro il conto, oppure individuare nel menu il cibo meno caro per non pesare troppo sulle tasche del proprio accompagnatore.