Il giallo della principessa di Dubai scomparsa con l'ex 007

È caccia alla figlia dell'emiro di Dubai. La testimone italiana: “Voleva scappare”. E spunta un video coi racconti delle vessazioni subite

di Redazione

C’è un mistero attorno alle sorti della principessa Latifa al Moktum, la figlia 30enne dell'emiro di Dubai, Sheikh Mohammed al Maktoum è infatti scomparsa. Come racconta Il Giornale, la giovane - che ha sempre vissuto dentro ai confini nazionali - qualche giorno fa avrebbe dato mandato a un avvocato americano di pubblicare un video denuncia su Youtube in cui la stessa Latifa racconta la sua storia: un passato fatto di detenzione, abusi, torture e imposizioni su mandato, a suo dire, del padre che è però considerato persona rispettabile e molto attiva anche nei rapporti con l'Italia, che con Dubai ha importanti interessi commerciali.

La fuga

La principessa avrebbe deciso di scappare affidandosi a Hervé Jaubert, discutibile personaggio di origine francese e adesso cittadino americano, ex dei servizi francesi e protagonista, nel 2009, di una rocambolesca evasione proprio da Dubai. Con i due risulta fuggita anche la migliore amica di Latifa, Tiina Johanna Jauhiainen, una finlandese di 41 anni. Tutti si sarebbero imbarcati su uno yacht battente bandiera Usa, il Nostromo, per prendere il largo verso le acque internazionali di fronte all'India. Impossibile stabilire dove volessero andare anche perché il transponder del Nostromo è risultato spento.

Pirateria o un padre-padrone?

Si è parlato di un abbordaggio dei pirati, molto attivi in quell'area (non ci dimentichiamo il caso della Enrica Lexie e dei i due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone), ma c'è chi sostiene che Latifa e gli altri siano in realtà stati fermati proprio dagli uomini dello sceicco. Dopo giorni di silenzio, Jaubert avrebbe infatti chiamato la moglie dicendole che sta rientrando in America, mentre i genitori di Tiina avrebbero annunciato che la figlia ieri era in volo per raggiungerli. Di Latifa, invece, nessuna notizia. Del caso si sta occupando anche un’associazione che si interessa di diritti umani e che era in contatto con la principessa, la Rahda Sterling di Detainedindubai: «Stiamo cercando di capire - spiega Sterling al Giornale - quello che è successo alla giovane e siamo molto preoccupati».

La testimone italiana

A parte la scomparsa del Nostromo, c'è una testimone di quanto raccontato da Latifa: l'ex campionessa mondiale di paracadutismo Stefania Martinengo, l’italiana che ha insegnato lo sport alla principessa per lungo tempo. «Fino a poco tempo fa non sapevo di ciò che stava subendo - spiega la Martinengo -, ma di recente abbiamo parlato di un progetto da fare insieme. Mi ha chiamata più volte e mi ha detto che la situazione stava per cambiare. Mi ha raccontato le ragioni per cui non poteva lasciare Dubai. Alla sorella maggiore, mi disse, era capitato a 19 anni di tentare di scappare da Londra. Dopo due mesi l'hanno presa e riportata in Patria dove tuttora sarebbe in detenzione e drogata. Siamo molto preoccupati riguardo alla sua sorte e vorremmo che ci fossero date le dovute risposte».
E intanto lo sceicco tace sulle sorti della figlia.