'I miei capelli per i malati di cancro': storia di Federica

di Cinzia Marongiu

“Cento mila volte grazie per aver contribuito a farmi superare un momento così difficile della mia vita e a farmi ritrovare il sorriso. Mi ricorderò di te per sempre. Grazie di cuore”. A firmare questo messaggio, arrivato via mail qualche giorno fa, è stata una ragazza di nome Sabrina. Una ragazza che come tante si è trovata a fronteggiare nella sua giovane vita un tumore, con tutto ciò che comporta a livello psicologico e fisico, a cominciare dalla perdita dei capelli che normalmente comporta una cura a base di chemioterapia. I ringraziamenti sono proprio per la parrucca di capelli veri che Sabrina ha ricevuto tramite l’associazione Tricostarc. A donarli è stata la destinataria di questo messaggio, Federica Cambria, colei che per oltre tre anni si è fatta crescere i capelli e che poi, quando la sua chioma, ha raggiunto la lunghezza giusta, se li è fatti tagliare e li ha spediti a Roma dove è stata fatta la parrucca. “Non può immaginare la mia gioia nel leggere queste parole”. Federica Cambria ha 32 anni, è disoccupata, anche se d’estate lavora nella polizia municipale di Piombino e racconta la sua storia di straordinaria normaltà con un forte accento toscano, nonostante sia nata ad Imperia. “Una mattina di punto in bianco mi son svegliata e mi son chiesta: ma è possibile che non si possa fare niente per chi non ha i capelli? Non pensavo ancora ai malati di cancro, a chi, per via della chemioterapia, perde i capelli e magari non ha i soldi per comprarsi una parrucca. Fortunatamente non ho esperienza personale né familiare con i tumori. Ma mi sembrava veramente uno spreco che i capelli venissero buttati via. Mi sono informata sul costo delle parrucche e ho scoperto che costano tantissimo. Quelle sintetiche sono sui 300 euro, quelle di capelli veri almeno il doppio. Una spesa non indifferente di cui la Asl della Toscana copre solo in parte il costo. In più le parrucche di capelli italiani sono introvabili. Quelle che ci sono arrivano dall’estero e spesso costano così tanto anche perché devono subire dei trattamenti. Così mi sono detta: “è semplice, indolore, perché non farlo?”.

Federica è passata dall’idea ai fatti. Dopo essersi informata e aver preso contatto con lo studio tricologico Tricostarc che ha messo su il “progetto smile” ha iniziato a farsi crescere i capelli: “Devono essere lunghi almeno 30 centimetri dalla coda. E poi lo scorso novembre sono andata a Grosseto dalla parrucchiera Daniela Morosini che è una delle poche a conoscenza di questo progetto. Non ho avuto nessuna spesa, a parte il taglio dei capelli. Perché poi è il parrucchiere ad asciugarli e a spedirli in una busta a Roma”. Da lì ntran a far parte “di una specie di banca delle parrucche, dove chi ha bisogno può recarsi a prenderne una e poi depositarla di nuovo quando non serve più. Insomma è una cosa semplice che non costa niente ma che può far tanto bene a chi si trova nello sconforto di vedere la propria immagine cambiare in maniera drastica”. E ora? “Ora vorrei incontrare Sabrina. E naturalmente ho già ricominciato a farmi crescere i capelli, proprio come spero che faranno tanti altri'.