Il grido di allarme di Lella Costa: 'Le donazioni alle Ong sono crollate. Quanta superficialità'
“Fatto salvo il rispetto sempre dovuto alla magistratura mi sembra che, almeno da un punto di vista comunicativo, la cosa sia stata condotta molto male e abbia danneggiato profondamente, spero ben al di là delle intenzioni dei magistrati coinvolti, tutte le Organizzazioni non governative. Da Emergency al Cesvi, da Terres des Hommes ad Amnesty: tutte quelle che ho sentito hanno visto crollare le donazioni di cui, non dimentichiamoci, le Ong campano. Questo credo sia dovuto alla superficialità”. A parlare è la scrittrice e attrice teatrale Lella Costa a Roma per la presentazione di “Mariangela!”, programma di Rai Storia in tre puntate dedicato alla grandissima Mariangela Melato, e per il suo spettacolo teatrale “Human” scritto con Marco Baliani e dedicato proprio al tema dei migranti: “È sacrosanto svolgere delle indagini in una materia così dolorosa in cui, pensare che ci siano ulteriori vigliaccherie sullo sfruttamento già infame dell’uomo sull’uomo, ci prende alla gola. Nessuno può sostenere che ci siano episodi che fanno del male ma forse si sarebbe avuto avere più cura. Si sarebbe dovuto fare le indagini, individuare i responsabili e accusare quei responsabili singoli. In questo modo si è fatto del male a tutti e speriamo si riesca a recuperare”.
Lella Costa commenta quindi le dichiarazioni del procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro sulla possibilità che alcune Ong siano finanziate dai trafficanti e proprio nel giorno in cui il caso arriva al Csm dà una sua possibile ricetta per non cadere nella trappola del populismo che in questi giorni vede le Ong prese d’assalto sui social e ricoperte da insulti, come la stessa Cecilia Strada ha più volte denunciato. “Se si avesse voglia di esercitare i propri diritti o almeno di affidarsi al buon senso comune, ci si dovrebbe informare. I bilanci delle Ong sono pubblici. Ogni anno viene assegnato “L’Oscar del Bilancio” a chi è riuscito a reinvestire la quasi totalità delle donazioni in missioni e impegni sociali. Ecco, credo che sarebbe un buon modo per non farsi pilotare e per decidere a chi dare il proprio 5 per Mille nella dichiarazione dei redditi”.