La risposta “da mamma” di Francesca Barra alle accuse del Papa contro chi ha cani in casa e non fa figli
La giornalista solleva il velo di ipocrisia dietro alla convezione sociale della “famiglia cristiana” e critica “il paragone fra figlio e animale come un’alternativa”
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Hanno sollevato molte polemiche le affermazioni di papa Francesco sull’inverno demografico e sulle 'tante coppie che non hanno figli perché non vogliono o ne hanno soltanto uno perché non ne vogliono altri, ma hanno due cani, due gatti... Eh sì, cani e gatti occupano il posto dei figli'. E per quanto la filippica fosse accompagnata da una richiesta alle istituzioni di semplificare le regole sulle adozioni, le sue frasi hanno fatto arrabbiare chi in casa ha adottato un animale, chi non ha figli e persino chi ne ha e divide gli spazi con cani e gatti.
Il discorso di Francesco
Per il Papa 'la paternità e la maternità sono la pienezza della vita di una persona' e per le coppie che non possono avere figli l'invito è quello di pensare all'adozione 'tra le forme più alte di amore'. Per questo Papa Bergoglio chiede direttamente alle istituzioni che 'siano sempre pronte ad aiutare in questo senso, vigilando con serietà ma anche semplificando l'iter necessario perché possa realizzarsi il sogno di tanti piccoli che hanno bisogno di una famiglia, e di tanti sposi che desiderano donarsi nell'amore'. Per Francesco 'questo rinnegare la paternità e la maternità ci sminuisce, ci toglie umanità. E così la civiltà diviene più vecchia e senza umanità'.
Le critiche
In tanti fanno notare che il primo a “rinnegare la paternità”, cosa che “ci toglie umanità”, sia lui visto che non ha figli e quindi parla di un argomento che non conosce. Ma sui social si è scatenata una vera rivolta e sono tanti a criticare le parole del Pontefice per avere trattato un tema che riguarda 'scelte solo personali', si legge nei commenti. Altri invece evidenziano che non è facile, per le condizioni economiche e lavorative, oggi decidere di fare un figlio. Un plauso pressoché unanime arriva invece per il passo che invita le istituzioni a facilitare le adozioni che in Italia sono una vera corsa a ostacoli.
La risposta di Francesca Barra
Il resto del discorso ha invece fatto infuriare soprattutto chi è senza prole, per le più diverse motivazioni, magari ha adottato animali e non sopporta di essere additato come persona priva di umanità. E se c’è una che si è presa a cuore la questione e si è espressa in una critica circostanziata del ragionamento papale è Francesca Barra che sta per avere il quarto figlio e ha in casa pure due cani. Per la giornalista “l’amore non sottrae amore, non compensa, non sostituisce”. E “al mondo esistono persone che non hanno potuto avere figli e che non pensano certamente che un animale possa sostituire la presenza di un figlio. Accogliere un animale è un gesto generoso che va rispettato. Uomini e donne li amano senza fare confronti, li curano, li rispettano, ed è una compagnia e un affetto che non può essere banalizzato cosi. Esistono coppie e single che non possono avere figli, che non possono adottarli, che hanno immense difficoltà anche per leggi che la Chiesa dovrebbe rimettere in discussione e giudizi morali a cui gli uomini di fede dovrebbero sottrarsi o battersi con maggiore fermezza”.
La scelta
“Esistono anche tante donne o uomini o coppie che hanno scelto di non avere figli, che amano un animale e non per questo devono essere giudicati per il tempo che dedicano a chi vogliono. Credo che voler alimentare i sensi di colpa, giudicare chi ami, chi non ami, con chi vuoi formare una famiglia, sia sempre una perdita di tempo e un’invadenza superata”.
Il problema delle adozioni
Anche Francesca Barra mostra di apprezzare un unico passo del discorso del Papa: “Il problema non è chi ha un animale, ma semmai chi non agevola le adozioni a prescindere dallo zoo che scegli di avere in casa”. Barra si è spesso occupata delle adozioni e delle famiglie che affrontano quel percorso: “Non dimentico il loro dolore, la loro solitudine, lo sconforto di non ricevere ascolto o sostegno, risposte certe. Quindi sono felicissima che il Papa ne parli, tuttavia continuo a non essere d’accordo sul paragone fra figlio e animale come se fossero un’alternativa e sui giudizi che affettano scelte che nessuno può e deve giudicare. Così come leggo, restando senza parole, la ferocia con cui vi scagliate contro chi non vuole avere figli o contro chi ne ha solo uno. È incredibile come da buoni cristiani vi trasformiate in giudici inopportuni. Non è così che stimolerete nuove nascite o domande di adozione”.
I falsi cristiani
Insomma ancora un mondo diviso fra bravi genitori e persone egoiste perché senza figli. Da qui l’affondo finale della giornalista che, con un post in cui campeggia un’immagine con una scritta assai significativa: “Non voglio diventare madre”, rende giustizia a quanti si sono sentiti offesi dalla parole del Papa. Proprio lei, che ha avuto cinque gravidanze e sta per avere il quarto figlio, se la prende contro i falsi cristiani: madri e padri di famiglia pronti a buttare la croce su chi non ha prole.
Ruoli e famiglie convenzionali
“Rifiuto i ruoli: padre, madre, figli, fratelli. Per me ogni spazio deve essere meritato non da una convenzione, ma da uno stato prezioso emotivo… Per questo ignoro il motivo per cui trascorriate il vostro tempo … per pontificare su chi non vuole diventare genitore, pur non conoscendo niente della vita degli altri. Il fatto che io sia così materna non mi trasforma in una moralizzatrice che condanna la scelta di non diventare madre... La vita degli altri si rispetta, si prova a comprendere. Si prova empatia! Ma che cristiani siete allora! Pensate che basti difendere le parole del Papa per essere in pace con la vostra coscienza e poi finire per intasare le bacheche offendendo il libero arbitrio? C’è chi racconta di madri che hanno avuto figli perché questo impone la società, magari senza istinto, per curriculum. Non lo so, non mi interessa stilare una classifica della donna migliore. Ma non dovrebbe essere nemmeno una vostra priorità. Si combatte per difendere, fino alla fine, la felicità altrui, anche quando non coincide con il nostro disegno”.
Perché in fondo la colpa è sempre di Eva e delle sue scelte controcorrente.