È polemica sulla Festa degli Uomini e il gioco delle “mangiatrici di banane”. Boldrin: 'Becero maschilismo'
Un gioco che umilia le donne per alcune, una festa goliardica per altre che invece si scagliano contro l’imperante politically correct
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Nonostante gli organizzatori cerchino di fare prevalere l’ironia, la Festa degli uomini travalica i confini di Monteprato di Nimes, un piccolo paesino in provincia di Udine che non conta nemmeno 100 anime, e diventa una polemica nazionale. Il casus belli è il gioco delle banane in cui donne si sfidano mangiando i frutti in una modalità singolare. Una pioggia di critiche ha sommerso l'evento e i suoi organizzatori tanto che è stata addirittura organizzata una petizione online per cancellare la festa.
La protesta di Boldrini e Telefono rosa
Tuona Laura Boldrini: 'Inginocchiate e bendate a mangiare banane che gli uomini tengono all'altezza del bacino. La gara mangiatrici di banane alla 'festa degli uomini' di Monteprato: che spettacolo squallido, un concentrato di becero maschilismo. Nessuna donna dovrebbe prestarsi, neanche per scherzo'. Sulla stessa scia la presidente di Telefono Rosa Gabriella Carnieri: 'La giunta comunale e il sindaco dove sono? Non ci sono donne nella giunta comunale? E' gravissimo nei confronti non solo della donna ma anche della comunità una cosa del genere. Se non è sessista questo... Ai ragazzi che messaggio diamo? Un messaggio devastante, è assurdo farla passare come una festa'.
La replica delle donne favorevoli
Eppure, sono molte le donne che in queste ore si stanno schierando a favore della leggerezza e 'dell'autodeterminazione' delle protagoniste della Festa: 'Da donna voglio dire che trovo l'evento divertentissimo e che le banane fanno bene alla salute a differenza dei rompipalle politicamente corretti'. Uno dei tanti commenti che rivendica il diritto di decidere sulle proprie azioni e il proprio corpo. Paola Sandrini, sul sito Facebook della Festa degli Uomini, ad esempio commenta in poche righe: 'Il politically correct è peggio dell'Inquisizione, per non offendere' nessuno non si può più dire niente. Ebbasta, è una festa goliardica. Vi piace, ci andate, non vi piace, state a casa a guardare la tv'.
Gesto umiliante ma libertà di farlo
Ma non ci sono solo donne a rivendicare la libertà di scelta delle partecipanti all'evento: 'Da uomo credo che ci sia poca differenza tra combattere per impedire l'aborto legale e criminalizzare una scelta consapevole, per quanto discutibile, delle donne che hanno partecipato a quella Festa - scrive Alessandro C. su Facebook - Personalmente trovo il gesto umiliante ma rispetto la libertà di chi lo ha voluto fare divertendosi. Questa continua caccia alle streghe comincia a fare paura'.