Federica, la regina delle casalinghe che incantò Berlusconi e D'Alema: 'Le donne si vergognano di dirlo, ma sono ancora tante'
Nel 2016, secondo l'Istat, che ha pubblicato il Rapporto 'Le casalinghe in Italia', il Paese conta 7 milioni e 338 mila donne che si dichiarano casalinghe, appunto. Oltre mezzo milione in meno (518 mila) rispetto a dieci anni fa
Dicono le cifre pubblicate da tutti i giornali che la mitica casalinga di Voghera -la signora con i bigodini in testa che sparecchiava o lavava i panni in vestaglia guardando distrattamente la tv- sarebbe ormai una specie in via di estinzione. Nel 2016, secondo l'Istat, che ha pubblicato il Rapporto 'Le casalinghe in Italia', il Paese conta 7 milioni e 338 mila donne che si dichiarano casalinghe, appunto.
Oltre mezzo milione in meno (518 mila) rispetto a dieci anni fa. La loro età media è 60 anni. Le anziane di 65 anni e più superano i 3 milioni e rappresentano il 40,9% del totale, quelle più giovani (fino a 34 anni) sono meno di una su dieci, l'8,5%. Insomma, per citare un libro famoso fra noi femministe nella stagione del cosiddetto 'riflusso' ovvero i favolosi anni 80 ( Voglio tornare a casa di Christiane Collange), l'altra metà del cielo tornerebbe fra i fornelli soltanto per libera scelta. Comunque, sempre solo dopo aver svolto un dignitoso lavoro da insegnante oppure da impiegata, almeno nel centro nord. In più, la donna contemporanea, stando alle stesse cifre dell'ISTAT, verrebbe aiutata in casa dal marito che spesso cucina, pulisce, si prende cura dei figli evitando solo tre insidiosissime faccende domestiche: lavare, stirare, rifare i letti.
Questa, la radiografia ufficiale che abbiamo letto tutti sui quotidiani italiani o stranieri severamente contestata peró dal piglio veemente di una donna che dell'argomento se ne intende, eccome - essendo stata la fondatrice della potente associazione Federcasalinghe. 'La verità ē che le casalinghe non sono affatto una specie pronta ad estinguersi' spiega Federica Rossi Gasparrini a Tiscali.it 'intanto nel sud almeno il 64 per cento delle donne lavora solo in casa, una media di quasi 50 ore alla settimana cioè circa 600 all'anno senza ferie o malattia retribuite. Tutto è esattamente come prima solo che adesso, nell'era del web, le casalinghe si vergognano a dirlo. Allora inventano lavori inesistenti, parziali, magari nemmeno pagati.
Qualsiasi cosa è meglio che dire durante una cena fra amici ' Ebbene sí, io sono una casalinga'. Molto triste, vero?'. Se a me 'casalinghitudine' fa venire in mente un bellissimo libro di Clara Sereni, alla Rossi Gasparrini l'idea di una donna che sfaccenda tutto il giorno fra figli o marito oppure genitori anziani da accudire cucinando, facendo la spesa o pulendo l'argenteria di famiglia, produce al contrario, una metaforica orticaria. 'I numeri sono tali, non si contestano' dice lei ' ma nel calo delle casalinghe è anche il titolo di studio a fare la differenza. Il 74,5% di chi sta a casa possiede al massimo la licenza di scuola media inferiore. Nel 2012 solo l'8,8% ha frequentato corsi di formazione, quota che sale di poco tra le giovani di 18-34 anni (12,9%). Il 42,1% delle casalinghe vive in una coppia con figli, un quarto in coppia senza figli e il 19,8% da sola.
E sono molte, 560mila le casalinghe con cittadinanza straniera. Poco più della metà non ha mai svolto attività lavorativa retribuita nel corso della vita. Il motivo principale per il quale le più giovani (15-34 anni) non cercano un lavoro retribuito è per motivi familiari, almeno nel 73% dei casi. Ci sono anche 600mila casalinghe che ormai sono scoraggiate e pensano di non poter più trovare un lavoro fuori di casa'. Ma chi ē la bionda Federica che muoverebbe mari & monti pur di dare 'status' con stipendio alle casalinghe d'Italia? Rossi Gasparrini è essenzialmente una donna appassionata di politica. Si innamora appena post adolescente della Dc. Amore duraturo visto che per 25 anni resta fedele alla Balena bianca. Poi, anche Federica diventa una casalinga (politicamente) inquieta. Esce una sera con Bettino Craxi, si butta in un valzer con Umberto Bossi quindi si lega a Ferdinando Adornato con cui avrebbe volentieri messo su casa sotto l'egida di Alleanza democratica. Ma ē sempre in movimento, cerca l'approdo definitivo temendo di averlo trovato in quel Mariotto Segni che lei non esita a definire pomposamente: 'Ecco un vero uomo, anzi l’uomo che aspettavamo”.
Dicono le leggende che la regina delle casalinghe fece un pensierino politico anche su Giuliano Amato specialmente dopo che il Dottor Sottile non ebbe timore di presentarsi in un pubblico convegno fasciato come Muzio Scevola per un’ustione subita aggiustando il frigo. Venne successivamente il momento dell'uomo della provvidenza casalinga, al secolo Silvio Berlusconi. 'L'unico che sapeva parlare davvero al cuore delle casalinghe' ricorda ' sai che cosa ci disse il Cavaliere una volta? Amiche, vi capisco, anche io sono stato un pò donnina di casa,perchè quando studiavo toglievo la polvere e facevo la spesa”. Ma stranamente neppure con Silvio il feeling si consolidó.
E fu cosi che Federica finì, dopo un transito fra le braccia virtuali di Lamberto Dini, accanto a D’Alema,che lei confidenzialmente chiama solo “Massimo”. Io stessa le dedicai un ritratto nel libro Flavia & le altre che raccontava per Marsilio le donne che giravano intorno a Romano Prodi, da Flavia Franzoni (la moglie) a Rosy Bindi, Livia Turco passando per Lilli Gruber & la Gasparrini. Era il 2006 l'anno della vittoria del Professore alle politiche (la seconda sul Cavaliere), da allora Federica - bisogna darle atto- non ha mai smesso di battersi per la sua categoria di donne di serie B, le casalinghe disperate, appunto. Che siano più o meno disperate, ė tutto da vedere. Sicuramente nel frattempo non sono diventate ricche. Nel 2015 sono più di 700mila le casalinghe in povertà assoluta.
Su questo ha ragione Federica, anche le Ben sposate (quelle che hanno impalmato un manager o un professionista) restano disperatamente alla ricerca di maggiore dignità ed autonomia. Solo il 27 per cento va al cinema 1 volta all'anno, il 15 per cento ha visitato almeno un museo mentre appena il 38 per cento possiede una carta di credito personale o un bancomat. Per il resto, siamo ai dati ISTAT, la dipendenza dai mariti, ricchi o no, ė totale. Dunque, avrà pure ragione il dato demoscopico a brindare per qualche casalinga in meno, ma non sbaglia neppure la Gasparrini quando dice che il viaggio da qui all'indipendenza per chi lavora solo in casa fra fornelli e camicie da stirare é ancora lungo, Magari lei, la Fede, potrebbe riprovarci con la politica. Renzi potrebbe rivelarsi quell'uomo della salvezza che la regina delle casalinghe sta ancora cercando. Auguri Matteo.