'Facciamolo dappertutto', lo spot pro-riproduzione diventa un caso sui social
Per alcuni si tratta di un 'vero e proprio inno alla famiglia', di 'uno spot provocatorio e geniale', per altri è invece una campagna 'oscena', 'squallida', 'offensiva', 'pericolosa'
Il mondiale di calcio sta per giungere al termine ma pare che in tanti non si siano ancora fatti una ragione dell’assenza italica. E c’è chi teme pure un conseguente calo delle nascite sostenendo che, dopo ogni vittoria calcistica, i festeggiamenti finissero a letto con la conseguenza di nuove culle piene. Per questo la Chicco invita gli italiani delusi a dare vita - letteralmente - a un nuovo baby boom. Questo il contenuto dell'ultimo spot dell'azienda, che sottolinea la 'tragedia' dell'esclusione dai Mondiali.
Moltiplichiamoci all'infinito
'Ogni Mondiale vinto - recita lo spot - finisce sempre con il baby boom, un'esplosione dell'indice naturale di natalità, una pioggia di neonati che ci ha allagato di ottimismo facendo dell'Italia una nazione straordinaria. Oggi però la realtà è diversa'. Cosa fare quindi per consolarsi dalla mancava avventura sportiva? L'azienda di articoli per la prima infanzia lancia l'appello a riprodursi: 'Facciamo un altro baby boom. Abbiamo bisogno di bambini - spiega la voce fuori campo mentre scorrono immagini di coppie che si scambiano effusioni - migliaia, milioni, trilioni di bambini, bambini che ci aiuteranno a crescere portando l'Italia dove è giusto che stia. Facciamolo per l'Italia - incalza la voce -, facciamolo tutti, l'uno con l'altro, sommiamoci, moltiplichiamoci all'infinito'.
Per la Patria
Insomma mettere al mondo figli sarebbe un gesto patriottico che per la Chicco andrebbe fatto 'per amore o semplicemente per voglia di farlo. Facciamolo dovunque, ovunque e comunque sia. Ma facciamolo, facciamolo per l'Italia. Perché in questo Mondiale - conclude il narratore - i gol li segnamo noi'. Lo spot in meno di 48 ore è diventato virale sui social, raccogliendo pareri entusiasti ma anche critiche feroci.
Favorevoli e contrari
Se per alcuni, infatti, si tratta di un 'vero e proprio inno alla famiglia', di 'uno spot provocatorio e geniale', 'meraviglioso', di una 'fotografia dei veri bisogni del Paese', che 'centra con maestria il punto, e cioè il problema del calo demografico in Italia', ad altri la pubblicità ricorda da vicino 'il 'fare figli' del Ventennio' -'vi siete dimenticati della tassa sul celibato, i figli della lupa e i balilla', scrivono -, bollandola di volta in volta come 'oscena', 'squallida', 'offensiva', 'pericolosa' e 'irresponsabile' per quel 'comunque sia' che a moltissimi non va proprio giù.
La risposta
La Chicco ha risposto alle critiche sui suoi canali social, spiegando in ogni commento di come lo spot parli 'd'amore', che è 'la condizione necessaria per avere un bambino' e di cui si può parlare 'con un po' di leggerezza' anche se 'il calo delle nascite è un tema reale nel Paese. Parlare di bambini - spiegano più e più volte a quanti criticano lo spot- vuol dire parlare del futuro'.