'Eleonora Brigliadori è stata calunniata, diffamata e assassinata': l'ultimo articolo shock della conduttrice tv
L’incipit è agghiacciante: “Oggi, 18 febbraio 2017, a 57 anni, Eleonora Brigliadori muore, uccisa dalle calunnie più mostruose che possano essere concepite contro un’individualità umana”. Segue un lunghissimo articolo in cui la conduttrice e attrice spiega le ragioni che l’hanno indotta a questa decisione così drastica. Per tanti anni Eleonora Brigliadori è stata l’annunciatrice televisiva di Canale 5 dal volto d’angelo. I suoi occhi azzurri e i lunghissimi capelli ricciuti accompagnavano le prime serate delle reti del Biscione. Poi arrivarono la conduzione di alcuni programmai tv, la recitazione a teatro e, più di recente, la partecipazione ad alcuni reality. Una carriera artistica senza grandi scossoni alla quale da circa 20 anni si è aggiunta un’indefessa attività di ricerca spirituale che l’ha portata ad abbracciare l’Antroposofia di Steiner, la bioenergetica reichiana, lo yoga e svariate tecniche meditative che l’hanno portata ad approfondire il misticismo orientale. Nel 1996 le è stato diagnosticato un carcinoma epatico che lei afferma di aver risolto autonomamente senza l’aiuto della medicina convenzionale.
La lotta controversa contro la chemioterapia - Ed è da allora che Eleonora Brigliadori si è trasformata in una formidabile nemica della chemioterapia e di tutte le cure ufficiali con le quali si combatte il cancro. Lo ha fatto principalmente attraverso il suo sito e le sue pagine sui social ma anche in tv quando, come è successo di recente, è stata invitata a parlarne. Ma le sue partecipazioni al Costanzo Show e i servizi che le hanno dedicato “le Iene” si sono trasformate in risse dalle quali è uscita con le ossa rotte: cacciata dal talk e additata come una pazza accusatrice in primo luogo di oncologi di fama, a cominciare da Umberto Veronesi, da lei “chiamato “medico demoniaco”. Gli insulti hanno iniziato a far parte del suo quotidiano come lei stessa racconta: “Eleonora muore nel silenzio e in silenzio, lasciando ai posteri, parole crude, con il compito di una riflessione profonda, auspicando e chiamando in causa, la residua capacità di distinguere tra vero e falso che giace in ogni essere umano, nella convinzione che il senso morale di ogni individuo possa essere toccato dalla mia vicenda. Se oggi chiunque potesse fare impunemente, ad un altro essere umano, ciò che a me è stato fatto, senza che nessuno, dopo 145 giorni dai fatti scatenanti, abbia mosso un dito in sua difesa, significa che la verità, la giustizia, le istituzioni, l’idea stessa di Diritto, nel nostro Paese, sono assenti”.
'Sono stata lasciata sola, derisa e calunniata' - Così scrive nel lungo intervento condiviso su Facebook scagliandosi contro coloro che da mesi la offendono: “Se oggi la Legge si sente in dovere e diritto, di perseguire chi uccide un’altra persona con un’arma da fuoco, perché non viene perseguito, allo stesso modo, chi uccide altre persone con le calunnie e le mistificazioni? Cosa è necessario dimostrare per sancire un assassinio?”. E ancora: “Quando poi viene impedito alla vittima di difendersi, perché l’omertà del sistema, la colonizzazione dei Media, la stampa, e tutti gli organi di informazione, fanno corpo compatto contro la verità, la riabilitazione della vittima, continuando a reiterare la calunnia, (16 febbraio su Canale 5 Barbara D’Urso lo ha fatto ancora) per effetto di una creazione di precise associazioni a delinquere, camuffate, sotto le testate dei più diversi programmi televisivi, giornali e centinaia di Blog, per insistere nella derisione e diffamazione, cosa resta da fare ad una semplice persona? Una persona, una donna, una madre, che ha deciso di battersi per anni, avendo scoperto ciò che avviene dietro le quinte dell’illusione ipnotica che viene ovunque propinata per vera, cosa può fare? Senza avere nessuno alle spalle, senza una lobby, ne potere, senza aver mai avuto connivenze politiche, senza avere più nemmeno i mezzi economici, senza poter più provvedere ne a se stessa, ne alla propria famiglia, poiché anche i suoi ultimi contratti professionali sono stati disonorati o stracciati per effetto della calunnia stessa?
Come ti sentiresti tu, al mio posto, se dopo aver capito, per esempio, come si può guarire dal cancro, e si può farlo senza chemioterapia, avendo già realizzato questa guarigione nella tua vita, e avendola portata a termine, senza ausili medici, più di una volta e avendo aiutato nel loro cammino di conoscenza altre centinaia, migliaia, forse decine di migliaia di persone, a capire la verità su questa ed altre malattie, senza peraltro aver mai chiesto un solo euro in cambio, se tu sentissi dire di te, che tu uccidi le persone per 100 euro senza fattura? Se avessero associato il tuo nome e il tuo volto a decine di casi di decessi, di persone che non hai mai nemmeno saputo che esistessero, dando a te la responsabilità della loro morte, tu dimmi, come reagiresti?”.
'Eleonora Brigliadori è stata assassinata' - Poi ancora più netta, continua: “Eleonora Brigliadori è stata assassinata pubblicamente per questi motivi, per queste ragioni è stata calunniata e infamata, per queste ragioni, sono stata lentamente estromessa da un ruolo pubblico che avrebbe potuto fare molto per la verità se solo ne avessi avuto gli strumenti. Sono stata derisa, emarginata per le mie battaglie contro i vaccini, contro gli psicofarmaci, contro la radio e chemio, contro l’asportazione inutile del seno e di tutti gli organi di cui oggi si fa commercio, come se noi fossimo delle macchine. (…) Oggi è il mio 57esimo compleanno, lo celebro così, regalandovi la cosa più importante che la vita mi ha donato, ma vi chiedo anche di onorare la fine di Eleonora Brigliadori. Di far sentire la mia voce, perché io non potrò più farlo. Eleonora ha avuto tanto dalla vita, e da 145 giorni lotto fumando come un turco per combattere un tumore ai polmoni, non morirò di cancro infatti, ce l’ho fatta a tenerlo a bada anche in questo momento, ma non pensavo che il mondo, per quello che ho fatto, mi avrebbe ripagato in questo modo infame, comunque io ringrazio sempre la vita, anche per questa opportunità. Spero che la morte di Eleonora Brigliadori offrirà agli altri, la voglia di continuare questa lotta. Io so che rinascerò, più forte e più saggia di prima, ma non sono in grado di dire quando…”. La conclusione del post è questa: “Sapete qual è sempre stato il mio motto? “Io non rinuncio! Al massimo posticipo…!” La vostra Ele-onora, che le cose le onora col cuore, non solo fino alla morte, ma anche oltre la morte. A-Mors, è la radice originaria della parola A-MORE perché, se si è amato davvero, la Morte non esiste più”.