Due ministre svedesi denunciano molestie: trema anche l'Unione Europea
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L’effetto Weinstein ormai è una valanga che non travolge soltanto Hollywood e il mondo del cinema. Ma anche quello della politica e delle istituzioni europee. A denunciare per prima è stata la ministra degli Esteri svedese ed ex commissaria europea Margot Wallstrom che la scorsa settimana, unendosi all’iniziativa internazionale #metoo , aveva scritto su Facebook di “molestie da me subite da parte di un collega europeo del massimo livello”. Era il 2014 e durante una cena di lavoro nel corso di un vertice europeo “improvvisamente mi sono accorta che quella persona stava palpeggiando le mie cosce e le mie gambe. Era violenza sessuale al massimo livello politico”. La ministra svedese non ha fornito ulteriori dettagli che possano aiutare a identificare il responsabile della molestia.
L'altra denuncia: 'Cominciò a palpeggiarmi'
E così, mentre ci si interrogava sull’identità dell’uomo, è arrivata un’altra denuncia da parte di una donna politica svedese. Stavolta a far sentire la sua testimonianza è la responsabile del dicastero delle Pari Opportunità, Asa Regnér. Anche lei non fa nomi, e nemmeno chiarisce quale sia il Paese di provenienza del molestatore. Ecco cosa ha rivelato al quotidiano Expressen: “Allora ero giovane, partecipai a un vertice europeo. Dopo la riunione, un collega d’alto rango di un altro Paese mi invitò a uscire, ad andare insieme in un locale a bere un drink. Mi aveva detto che le mie idee e posizioni lo interessavano, e che intendeva ascoltarmi per apprendere di piu. Allora ero giovane, ambiziosa e forse ingenua, accettai l’invito. Ma poi la situazione prese ben altra piega rispetto a quello che potevo immaginarmi. Oggi, passati i cinquant’anni, e sull’onda dei molti scandali di questo genere a Hollywood e della denuncia della collega ministra degli Esteri Wallström, mi sono decisa a parlare”.
Il racconto prosegue: “All’improvviso mi accorsi che ci trovavamo in un locale buio, e da un momento all’altro lui cominciò a palpeggiarmi, sentii inorridita le sue mani ovunque, in ogni angolo del mio corpo. Ero inorridita, mi sentii paralizzata dal disgusto e dall’ira. Di colpo mi fu chiaro che quel collega cercava ben altro che uno scambio di idee. Oggi mi chiedo quante altre donne in politica abbiano dovuto subire simili attacchi. Non posso escludere che in altri casi i politici usi a invitare in angoli bui di locali le colleghe siano riusciti in un modo o nell’altro ad andare oltre”.
Così lo scandalo sugli abusi e le molestie sessuali è esploso anche in politica. Il primo effetto è che il Parlamento europeo discuterà e voterà a breve una risoluzione sugli abusi sessuali nelle istituzioni europee.