Divorzio: arriva l'affidamento condiviso per i figli. Tutte le novità della proposta di riforma
Il Ddl Lega-M5s prende il via al Senato. Stop all’assegno di mantenimento: saranno entrambi i genitori a provvedere alle spese
Divorzio, si cambia. L'assegno coniugale non si tocca anche se viene cancellato quello di mantenimento e si introduce la figura del mediatore familiare in caso di separazione con minori. La contribuzione per i bisogni del minore rimane caposaldo e sarà proporzionale alle capacità economiche dei due genitori che però pagheranno direttamente le spese dei figli. Inoltre, non sarà toccata la normativa antiviolenza. Sono questi i presupposti del disegno di legge presentato da Lega e M5S, che introduce l'affido condiviso dei figli minori per i genitori divorziati e che ha preso il via a Palazzo Madama.
La riforma Pillon
Ne ha illustrato i capisaldi il primo firmatario Simone Pillon, recentemente balzato agli onori delle cronache per le sue opinioni sull’aborto ( obiettivo zero). 'Con la riforma da noi pensata, il cui iter comincia oggi in commissione - spiega il senatore - le istanze del minore saranno punto fermo e bussola nella complicata gestione che una separazione comporta. Tempi paritetici di frequentazione, lotta ad ogni rifiuto genitoriale, mediazione qualificata per le coppie che non siano capaci di trovare da sole un accordo'. Tutti questi aspetti, insieme al mantenimento diretto e proporzionale, rappresentano i cardini della proposta che qualcuno vorrebbe già perfezionare. Pillon parla di un 'vero e proprio piano genitoriale, affinché i bambini non siano più costretti a scegliere tra mamma e papà e che non lasci ombre ed incomprensioni nell'educazione dei minori, irrinunciabile compito di entrambi i genitori e diritto dei minori'.
Modifiche a esclusivo interesse dei bambini
Ma l'azzurra Mara Carfagna, per esempio, auspica che i passaggi parlamentari di questa delicata legge tengano conto del fatto che oggi in Italia solo una donna su due lavora, che in alcune aree del Mezzogiorno questa percentuale è ancora più bassa, e che molte perdono il lavoro proprio quando nasce il primo figlio. La 'bigenitorialità perfetta' prevista dalla proposta di legge della maggioranza potrebbe dunque trasformarsi, secondo Carfagna, 'in una morsa per migliaia di madri già in difficoltà e ripercuotersi inevitabilmente sulla vita dei figli. Ecco perché sarebbe opportuno perfezionare il testo nell'interesse esclusivo dei bambini'.