Da 'ragazza dalmata' vittima dei bulli a celebrità: la storia di Yulianna Yussef
'Fin dall'inizio della vostra vita vi viene detto di confrontarvi con gli altri. Questa è la più grande malattia della società; è come un cancro che distrugge la tua anima perché ogni individuo è unico e il confronto non è possibile. Io sono solo io e tu sei solo te stesso.
Non c'è nessun altro al mondo si può essere paragonato a te”. Ha soltanto 22 anni ma sfoggia una forza e una saggezza impressionanti, di quelle che puoi avere soltanto se sulla tua pelle hai vissuto la curiosità sfacciata e morbosa di chi non si vergogna a umiliare una persona piantandole gli occhi addosso per la sua apparente “diversità”. Sulla sua pelle, Yulianna Yussef, ha provato cosa voglia dire essere vittima dei bulli, di chi ti prende in giro, di chi ti addita, di chi ti affibbia soprannomi come “la ragazza dalmata”, “giraffa”, “mucca pezzata” o quant’altro la perfidia riesca a suggerire a chi è capace soltanto di sentirsi qualcuno nel discriminare qualcun altro. Sulla sua pelle, Yulianna Yussef ha provato soprattutto cosa significhi nascere ricoperta di macchie scure nella schiena, nelle braccia, nelle gambe senza che i medici sapessero spiegarle il perché. Anzi, con l’aggravante di sentirsi una condannata visto che, dopo che i medici scoprirono che era affetta da una forma acuta di nevo melanocitico congenito, una malattia cutanea molto rara per cui il corpo è ricoperto da grandi nei di varie forme, non diedero ai suoi genitori molte speranze. E invece, come canterebbe Vasco, Yulianna è ancora qua. Una bellissima ragazza che su Facebook e Instagram è diventata una celebrità, contesa da fotografi e giornalisti a caccia di “storie”, che più che sentirsi diversa, “pensa” diverso. “Think Different”, dettava Steve Jobs accanto alla mela della Apple, morsicata, imperfetta, non integra e proprio per questo, unica. “Sono nata diversa. Tu sei nato diverso. Tutti siamo diversi. Non abbiate paura di essere voi stessi”, scrive Yulianna mentre posta immagini di sé sorridente e gioiosa, quelle di una ragazza che, come tante sue coetanee, adora la moda e i viaggi, le scarpe e il buon cibo. Per raccontarla non c’è niente di meglio che affidarsi alle sue parole, a quei post così sfacciatamente sinceri da disarmare anche i più stupidi commentatori social.
“Il mio nome è Yulianna Yussef, ho 22 anni. Sono nata diversa… D’altra parte anche il sole ha le macchie”. Ecco, Yulianna che è di origini libanesi-ucraine e che nel suo profilo indica Odessa, Beirut e Varsavia come le tre città della sua vita, si presenta così. E in una frase è capace di rivoltare il mondo.
In un lungo post racconta così la sua storia: “Oggi voglio parlarvi di un argomento importante per me, perché riguarda migliaia di persone come me. Come si può vedere nella foto, la mia pelle non è la stessa della vostra. Sono cosparsa di macchie marroni di varie dimensioni, che sono chiamate “voglie”. Non è una cosa ereditaria e si verifica su una sola persona ogni milione.
La domanda più comune che mi è sempre stata fatta è: 'Da dove vengono?'. Beh, io sono nata così.Si possono fare un sacco di congetture o ipotesi, ma in realtà nessuno ne conosce la vera origine, a parte certi processi fisiologici del corpo, come ad esempio la produzione eccessiva di melanina, la sostanza responsabile della pigmentazione. Quando sono nata i medici in Ucraina non hanno dato una prognosi favorevole. Ma mia madre non si è mai arresa e non ha ascoltato nessuno: lei era sempre alla ricerca di qualsiasi informazione. Non potete immaginare quante persone che abbiamo incontrato e quanti trattamenti abbiamo provato.Solo quando avevo 7 anni, abbiamo scoperto come si chiama quello che ho e come ci si può convivere.
È anche possibile effettuare un intervento chirurgico, una specie di trapianto di pelle. Nel mio caso potrebbero essere necessarie più di 12 operazioni. Per di più senza garanzie sul risultato o sull’eventualità di non esacerbare la mia condizione. Ho deciso di non farlo a causa di motivi personali, di cui preferisco non parlare. Allora, direte, perché sto scrivendo questo? Il mio obiettivo è cercare di trasmettere alla gente che io e le persone come me non siamo 'lebbrosi'. Non c'è bisogno di sentire avversione per noi: tutte le persone sulla Terra hanno voglie (Vetiligo) sul loro corpo. Noi ne abbiamo in quantità maggiori e in diverse dimensioni”.
Yulianna scende anche nel dettaglio della sua vita: “Amo l'estate ma il sole è vietato per le persone come me. Così come molte altre gioie di questo periodo dell'anno. Quando arriva il caldo per me è un disastro per me perché è molto difficile indossare alcuni vestiti aperti. Perché? Perché mi sento offesa? Poiché la maggior parte delle persone mostrano con il loro aspetto che io sono diversa da loro.Capisco che sia normale attirare l'attenzione. Non è necessariamente disgusto. Sei “altro” e puoi risultate “interessante”. L’unica cosa che chiedo è di non mostrare le vostre emozioni in modo evidente. Dopo tutto anche noi “con le voglie” sentiamo le stesse cose degli altri. Vorrei solo essere più coraggiosa e libera”.
E ancora un’ultima riflessione: “La gente continuerà a guardarti, ma non saprai mai perché. Avete mai pensato che ti guardano perché sei bella? Per i tuoi capelli o per il tuo stile nel vestire? A me, ad esempio, piace guardare bella gente. E chissà, forse mentre tengo gli occhi puntati su qualcuno, quella persona pensa che in lui ci sia qualcosa di sbagliato.
Se si cammina curvi e con la faccia triste, la gente ti tratterà come una persona triste e sentirà di poterti ferire. Ma se sorridi e se sei positivo, nessuno mai ti farà del male”.