Il traguardo storico di Chiara, la prima palombara nella storia della Marina Italiana
Dopo le donne paracadutiste, nei sommergibili e in tutti i reparti schierati in prima linea, cade un altro baluardo del “machismo” militare
Una donna palombara della Marina militare: non era mai successo prima. Venerdì prossimo, nel quartier generale degli incursori del Comsubin, alla Spezia, Chiara Giamundo, 23 anni compiuti da poco, realizzerà 'un sogno': quello di indossare il basco blu del Gos, il Gruppo operativo subaquei, reparto d'elite della Marina militare cui sono affidati compiti delicatissimi e rischiosi, come la neutralizzazione delle mine e degli ordigni esplosivi trovati in mare.
Ex campionessa di nuoto
Nei 170 anni della Scuola Palombari, istituita il 24 luglio 1849 a Genova, nessuna donna ha mai compiuto questa impresa. Alla Marina, non a caso, parlano di 'traguardo storico': dopo le donne paracadutiste, nei sommergibili e in tutti i reparti schierati in prima linea, un altro baluardo del 'machismo' militare che cade. Laziale di Tarquinia, Chiara è stata una campionessa regionale di nuoto, con eccellenti risultati anche a livello nazionale. Due anni fa, poi, l'ingresso nella Marina militare e l'accesso alla prestigiosa Scuola Subacquei del Comsubin, dove la selezione e l'addestramento sono durissimi.
La prima a riuscire nell’impresa
Altre ragazze prima di lei hanno tentato l'impresa, ma nessuna ci è riuscita. I palombari del Gos sono addestrati ad operare fino a 300 metri di profondità chiusi nei loro scafandri e i veicoli subacquei del reparto - robot filoguidati, minisommergibili - possono scendere anche a 1.500. L'addestramento rende questi militari idonei ad intervenire in una vasta gamma di operazioni subacquee: solo l'anno scorso hanno svolto 252 bonifiche d'urgenza che hanno consentito di rimuovere 71.970 ordigni esplosivi dai nostri mari, laghi e fiumi. Ma gli ultimi dieci anni li hanno visti impegnati al Giglio, in occasione del naufragio della Costa Concordia; a Genova, per il crollo della Torre piloti; a Lampedusa e nel Canale di Sicilia, per le attività di recupero dei migranti morti e in tanti altri interventi.
Un fiore all'occhiello della Difesa
Sono sempre loro, i palombari del Gos, ad immergersi sui relitti - come sulla nave affondata nel 1795 durante la battaglia di Capo Noli, al largo di Savona, dal comandante Horatio Nelson - e a coordinare tutte le immersioni compiute nell'ambito delle spedizioni italiane in Antartide. Insomma, un vasto spettro di interventi - sia in ambito militare che civile - che rendono questo reparto un fiore all'occhiello della Difesa. Un corpo d'eccellenza che venerdì accoglierà ufficialmente tra i suoi ranghi 15 nuovi palombari, Chiara compresa. Un evento 'storico', dunque, che vedrà la partecipazione del capo di stato maggiore della Marina, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, mentre il sindaco Matteo Cozzani consegnerà alla giovane neo palombara il 'Premio Porto Venere Donna', edizione speciale.