Boldrini: “Ecco gli insulti e le minacce che ricevo su FB”. E pubblica i nomi di chi la offende
“Basta insulti sessisti in Rete”, per la Presidente Camera non è libertà espressione ma una forma di violenza
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Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Laura Boldrini pubblica alcuni degli insulti più volgari e violenti da lei ricevuti su Facebook per denunciare il fenomeno delle minacce alle donne sui social. 'Ho selezionato e vi mostro solo alcuni messaggi tra quelli insultanti ricevuti nell'ultimo mese. Ho deciso di farlo anche a nome di quante vivono la stessa realtà ma non si sentono di renderla pubblica e la subiscono in silenzio. Ho deciso di farlo perché troppe donne rinunciano ai social pur di non sottostare a tanta violenza. Ho deciso di farlo perché chi si esprime in modo così squallido e sconcio deve essere noto e deve assumersene la responsabilità. Leggete questi commenti e ditemi: questa si può definire libertà di espressione?'.
I nomi di chi la offende e la minaccia
Gli insulti ricevuti dalla Boldrini vanno da 'meriti di fare la fine di una puttana' (Faro Di Maria) a 'ma mai nessuno l'ammazza sta terrorista?' (Andrea Granelli). Gli altri, anche più pesanti, sono visibili sulla pagina FB della presidente della Camera e vanno dall’augurio di una morte atroce a quella di subire uno stupro da parte di albanesi. Ma c’è anche un 25enne che esprime il desiderio di tagliarle le mani con un’accetta.
Libertà d’espressione?
'Chi è che si deve vergognare, io o loro? Lo stigma deve passare da chi subisce a chi commette'. Così Boldrini ha commentato - in un colloquio con La Stampa - la sua decisione. Un gesto pensato 'in nome e per conto di tutte quelle donne che non hanno la possibilità o non si sentono di farlo. Ho voluto prendere solo alcuni dei commenti, perché tutti non c'entravano. Sono commenti disgustosi, violenti, quasi tutti a sfondo sessuale, dove chi scrive non motiva un dissenso né esprime una critica, ma butta fuori odio e ferocia'. 'Voglio - aggiunge - che le madri, i colleghi, gli amici, i datori di lavoro di queste persone, sappiano come si esprimono, perché chi scrive queste cose ha una carica di aggressività a mio avviso pericolosa'. Infine, un richiamo: 'Le piattaforme digitali hanno potenzialità positive enormi, giocano un ruolo importante nella democrazia, per questo mi dispiace vederle inquinate da tanto odio e tante menzogne. Io ho preso querele su dichiarazioni false che mi sono state attribuite, delle vere bufale, è folle'.
Presto incontro con vertici di Facebook
Dopo la richiesta espressa in modo così accorato, i vertici del social netwoork si sono fatti sentire. 'In seguito alla mia scelta di pubblicare i nomi di chi mi ha offeso e insultato online oggi ho ricevuto una telefonata dai vertici internazionale di Fb. Ci hanno contattato per avere presto un incontro'. Lo rivela la Presidente della Camera a Radio Radicale. 'Sono molto contenta perchè le audizioni dei titolari di queste grandi organizzazioni alla Commissione Cox (n.d.r una Commissione che si occupa di lottare contro l'odio nel discorso pubblico) erano state deludenti. E' evidente che i grandi social non sono solo piattaforme di discussione ma condizionano fortemente il discorso politico. Non possono dirci che basta solo cancellare gli insulti. Noi donne siamo continuamente offese in modo osceno e non possiamo più stare in silenzio. I social - conclude Boldrini - devono fare molto di più, investire molte più risorse, per contrastare la violenza e l'odio in rete'.