Parla un’altra allieva di Bellomo: “Quando ho scoperto quello che faceva sono stata espulsa”

Intervistata da Bianca Berlinguer a “Carta bianca”, Carla Pernice spiega cosa succedeva ai corsi e perché alla fine lei è stata espulsa

di Redazione

Continua ad articolarsi il castello di accuse nei confronti di Francesco Bellomo, l'ex giudice del Consiglio di Stato destituito dalla magistratura con l’accusa, fra le altre, di essere autore di un contratto stipulato con chi seguiva i suoi corsi di preparazione e che prevedeva, fra le varie e assurde clausole, un dress-code e l’impegno a fidanzarsi solo con chi passava un test. Anche Carta Bianca, il programma di Rai 3 condotto da Bianca Berlinguer, ha affrontato il caso intervistando un’ex allieva di Bellomo, Carla Pernice.

Ottimo docente ma…

La giovane ha esordito affermando che 'Bellomo è un ottimo docente e in principio non avevo idea di cosa accadesse. Quando ho scoperto quello che faceva sono stata espulsa. Oggi non posso tacere, non posso ambire a vestire la toga senza parlare”. Perché parla solo oggi? Chiede Bianca Berlinguer e Carla Pernice spiega allora di avere aspettato per proteggere un’amica: “Ho preferito tutelare una collega molto provata e spaventata, piuttosto che attaccare loro. Anche perché lei non aveva raccontato niente alla famiglia ma a me aveva confidato fatti molto gravi avvenuti col consigliere Bellomo”.

La richiesta di spiare le colleghe

Prima della confessione delle sua amica, non aveva avuto sentore di ciò che accadeva ma, avverte la giovane: “Io ho frequentato il corso dal 2011 al 2016 e la situazione ha iniziato a degenerare negli ultimi mesi di frequentazione. Ma ebbi la conferma dei fatti poi emersi solo alla fine, quando sono stata espulsa”. Carla Pernice è stata allontanata dal corso anche per essersi rifiutata di fare la spia nei confronti di sua colleghe, in particolare nei riguardi di una che non dava più sue notizie. Le era stato proposto un vero accordo di “agente infiltrato”. Fu in particolare il braccio destro di Bellomo, il pm di Rovigo Davide Nalin, a farle pressioni perché accettasse. Lei rifiutò e venne cacciata.

“Lascia il tuo fidanzato”

Ma prima dell’epilogo, sempre Nalin, cerca di convincerla a lasciare il suo fidanzato per poter ottenere la borsa di studio per il corso. L’assistente di Bellomo le sottopone un test da fare al compagno: “Non sapevo che la storia del fidanzato e la minigonna fosse una condizione per l’assunzione della borsa di studio. Nalin mi consigliò di lasciare il mio fidanzato ma all’epoca non pensai fosse una cosa seria”. Invece si insisteva sul fatto che per preparare il concorso fosse meglio essere single piuttosto che impegnate: “Lo capii dopo che era una cosa seria”. Ma lei rifiuta di lasciare il suo fidanzato e allora arrivano gli sms di Nalin: “Mi hai deluso, hai violato il principio di selettività”.

Se ci casca un futuro giudice...

A questo punto Bianca Berlinguer fa la domanda che ci siamo fatti tutti: ma come hanno fatto dei futuri magistrati a firmare un contratto così palesemente folle? “Se questi sono i futuri magistrati di domani, la cosa è un po’ inquietante”. Lei si giustifica sostenendo che non è facile giudicare dall’estero e che quando ha frequentato lei il corso le regole non erano ancora tanto assurde: “So che il contratto si è evoluto nel corso del tempo. È peggiorato con clausole”.
Vedremo come finiranno le tre inchieste aperte dalle due procure interessate.