Bebe Vio: 'Vi svelo il mio sogno impossibile'. La ragazza magica è tornata
La campionessa paralimpica, alla vigilia della seconda edizione del 'Wembrace Sport' a Milano, si racconta in questa videointervista. E confessa: 'Prima della mia malattia conoscevo la carrozzina solo per gli anziani e non per i bambini. Ero molto ignorante'
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“Basta buttare una palla in mezzo e i bambini iniziano a giocare. Non si chiedono se uno è in carrozzina, se un altro ha le stampelle o se un altro ancora è tutto intero. Per loro l’importante è giocare. Poi come lo si fa, va bene comunque. L’importante è stare tutti insieme”. Bebe Vio, la “ragazza magica” di Jovanotti, oltre che campionessa paralimpica mondiale ed europea di fioretto individuale, la fa facile.
“Se sembra impossibile allora si può fare”
Ma forse è proprio questa sua forza dirompente unita alla positività contagiosa a far sì che tutto quello che si mette in testa “la ragazza magica” riesca davvero a concretizzarsi. D’altra parte il suo motto, che è anche il titolo del suo libro, lo stesso che l’anno scorso la presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen ha pronunciato con il suo italiano incerto, recita così: “Se sembra impossibile allora si può fare”.
Così riecco Bebe Vio, 25 anni, veneziana cresciuta a Mogliano Veneto, che a 11 anni, dopo una grave meningite è stata sottoposta all’amputazione di tutti e quattro gli arti, buttare il cuore oltre l’ostacolo e lanciare l’ennesima sfida, ovvero la seconda edizione del WEmbrace sport (in programma all’Allianz Cloud di Milano lunedì 10 ottobre).
Così il concetto di disabilità viene meno e rimane solo una bellissima sfida
“Quest’anno facciamo sfidare i campioni olimpici e paralimpici italiani con quelli provenienti dal resto del mondo. La figata sarà vedere come, se dai a tutti la possibilità di giocare a pari condizioni, il concetto di disabilità viene meno e quello che rimane sono atleti professionisti che si sfidano ad altissimo livello. Un vero spettacolo che non basta descrivere, occorre vedere. Ecco perché invito più persone possibili a venire ad assistere alle sfide di WEmbrace Sport. Vi divertirete un sacco e non ve ne pentirete”, racconta Bebe e spiega: “Lo scopo è riuscire a integrare tutto ciò che viene visto in maniera diversa e far capire quanto sia bella la diversità. Il messaggio che vogliamo passare è proprio quello: integrazione al 100 per cento in tutti i campi. Noi lo sappiamo fare attraverso lo sport che forse è il sistema più facile”.
Da adulti viviamo con sovrastrutture mentali che i bambini non hanno
Nella videointervista concessa a Milleunadonna, il magazine di Tiscali, la campionessa paralimpica racconta quanto ancora il mondo della disabilità sia poco conosciuto: “L’ho provato in prima persona quando ero piccola. Prima della mia malattia non conoscevo il mondo della disabilità. La concezione della carrozzina non era nella mia testa, non esisteva per i bambini ma solo per gli anziani. Lo confesso, ero molto ignorante. Poi sono entrata in questo fantastico mondo, ho avuto modo di conoscere lo sport paralimpico e mi sono resa conto di quanto sia bello e di quante persone ti possano aiutare attraverso lo sport. Quelle che ci mettiamo da adulti sono sovrastrutture mentali che invece quando siamo bambini non abbiamo: il bambino va e gioca. Non si pone il problema. Vede che quell’altro è in carrozzina? Gli viene normale anche a lui mettersi in carrozzina. Vede uno senza gambe? Non si pone il problema, va da quel ragazzino e cerca un modo per giocarci insieme. La figata di far venire i bambini a questi eventi e di far loro conoscere la disabilità è che loro cresceranno con una mentalità completamente diversa rispetto al genitore”.
Vi svelo il mio grande sogno
Ovviamente la seconda edizione di WEmbramce è solo una delle tante attività che questa donna vulcanica porta avanti. Così eccola già verso prossimo step che ci confessa come il suo grande obiettivo: “È il mio sogno vero. Quando ho iniziato a fare sport io, la disabilità non era ancora conosciuta. Vorrei vedere tra cinque o dieci anni bambini e adulti che fanno sport olimpici e paralimpici tutti insieme nelle palestre italiane. Vorrei prendere a caso dieci palestre, andarci di persona e vedere che in tutte e dieci fanno sport insieme e sono felici”.
E non resta che dare ragione a Lorenzo Jovanotti quando la descrive così: “Oh si, La mia ragazza è magica/ E lancia in aria il mondo e lo riprende al volo /Trasforma un pomeriggio in un capolavoro /E mi fa stare bene oh yeah / Quando io sto con lei”.
La seconda edizione di WEmbrace Sport, il grande evento sportivo con finalità benefica, è organizzata da Bebe Vio e art4sport ( www.art4sport.org ) - Associazione fondata nel 2009 dai genitori di Bebe. Chi vuole può acquistare i biglietti qui https://shop.ticketmaster.it/biglietti/acquista-biglietti-wembrace-sport-2022.html