Babysitter italiane più care d’Europa, e nel 2017 i costi decollano: su del 10%
Le tariffe medie sono passate da 7 a 8 euro all’ora ma ci sono molte differenze fra città e città. I bonus aiutano ma fino a un certo punto
Le babysitter italiane non sono mai così care. La denuncia arriva da Yoopies, startup specializzata nel fare incontrare genitori e tate. L’azienda, che conta 150.000 babysitter iscritte nel 2017, ha pubblicato il rapporto annuale sulle tariffe nazionali e il risultato farà preoccupare mamme e papà. Il 2017 è infatti l’anno in cui i prezzi sono aumentati di più.
I costi
La tariffa media richiesta in Italia dalle babysitter è ora di 8,3 euro all’ora, con un aumento del 10,5 per cento rispetto ai 7,5 euro del 2016. Marcata la differenza tra il Nord e il Sud. Le regioni più care sono: la Valle d’Aosta (9 euro), la Basilicata (7,4 euro) e la Sardegna (8,2 euro). Mentre quelle meno care sono: il Molise (7,3 euro), la Campania (7,2 euro) e la Puglia (7 euro). Le città più care sono: Ventimiglia (10,6 euro), Varese (9,8 euro), Como (9,5 euro) e quelle meno care sono: Formia (7,2 euro), Cassino (7,3 euro) e Ladispoli (7,3 ).
L’aumento della domanda fa salirei prezzi
Tra le cause principali del fenomeno c’è la crescente difficoltà di conciliare gli impegni lavorativi dei genitori e l’accudimento della prole. Circostanza che ha provocato un aumento della domanda soprattutto nel periodo estivo: le vacanze scolastiche degli alunni italiani (200 giorni l’anno rispetto ai 175 degli altri paesi) superano infatti i giorni di ferie (2-3 settimane) dei genitori. Ma l’aumento delle tariffe è legato pure alle maggiori esigenze dei genitori che ricercano babysitter più qualificate e quindi più care.
Baby sitter italiane le più care d'Europa
Secondo un’indagine del sito internet Sitter Italia, la cifra italiana è la più alta rispetto a quella rilevata in altri Paesi europei: le tate di Finlandia e Danimarca non arrivano ai 6 euro l’ora, con tariffe pari rispettivamente a 5,5 e 5,7 euro. In Olanda, invece, non si raggiunge i 7 euro (6,86 per la precisione), mentre in Norvegia la media è di 7,29 euro e in Spagna di 7,44 euro.
I sussidi di Stato
Per venire incontro ai genitori ci sono i sussidi statali. Il governo Renzi ha promulgato il 17 luglio 2017 il bonus asilo nido che offre un contributo di mille euro. Si tratta di un aiuto a cui si può avere accesso indipendentemente dal reddito. L’unico limite è la copertura economica di 144 milioni: tutte le domande che arriveranno oltre le prime 144 mila erogazioni saranno rigettate. Oltre a questo aiuto esiste anche il «bonus bebè», l’assegno di natalità destinato alle famiglie con un ISEE non superiore a 25 mila euro, e il «bonus mamma domani», un premio alla nascita di 800 euro corrisposto dall’Inps a partire dal gennaio 2017.