Assegno mensile alla compagna massacrata di botte ma dovrà consegnarlo ai carabinieri
Il giudice ha deciso che l’uomo dovrà versare 650 euro al mese, la consegna dell’assegno alla donna dovrà avvenire tramite i militari per evitare qualsiasi contatto fra i due
Dopo averla massacrata di calci e pugni facendola finire in ospedale con le ossa rotte, il compagno violento è finito in carcere ma ci è rimasto poco. Ne è uscito dopo pochi giorni col solito divieto di avvicinamento alla vittima e ai loro figli ma questa volta c’è una novità. Un’innovazione che potrebbe fare scuola in casi di maltrattamenti in famiglia: il tribunale di Firenze ha infatti disposto che ogni mese l’uomo debba versare 650 euro alla donna, per il suo mantenimento e quello dei bambini. Ne dà notizia Il Tirreno precisando come la novità stia nel fatto che ci saranno i carabinieri a fare da “garanti”: riceveranno l’assegno da lui e lo consegneranno a lei.
Tutela anche economica
Un provvedimento nato con l’obiettivo di tutelare la donna anche da un punto di vista economico e stimolare altre che subiscono violenze tra le mura domestiche, a denunciare il loro aguzzino. Ci sono ancora troppo donne che sopportano maltrattamenti perché non hanno indipendenza economica e magari ci sono i figli da mantenere.
La vicenda
Era la notte del 7 febbraio quando la coppia iniziò a litigare in casa, a Certaldo, dove c’erano pure i figli dei due. Lui, trentunenne, era ubriaco e dagli insulti passò ai calci e ai pugni, al volto e al torace che provocarono diverse fratture. Lei riuscì a fuggire a casa della sorella, che chiamò il 112. Lui nel frattempo andò a letto come se non fosse accaduto niente e rifiutò di aprire ai militari che furono costretti a far sfondare la porta dai vigili del fuoco di Petrazzi per arrestarlo. La vittima fu portata al pronto soccorso dal quale uscì con una prognosi di venticinque giorni ma decisa, questa volta, a raccontare ai carabinieri anche le precedenti violenze, quelle per le quali non aveva mai avuto il coraggio di denunciarlo. Lui finì così nel carcere fiorentino di Sollicciano.
Il legale della vittima: provvedimento all’avanguardia
Il giudice convalidò l’arresto e dispose l’allontanamento dell’uomo dalla casa col divieto di avvicinarsi a meno di 300 metri dalla donna e dai figli. In più l’obbligo di versarle 650 euro al mese. «Si tratta di un provvedimento che conferma che il tribunale di Firenze è all’avanguardia - sottolinea l’avvocato della vittima, Pardo Cellini -. È la dimostrazione che di strada ne è stata fatta tanta da quando l’antropologa messicana Marcela Lagarde, teorizzò il reato di genere. C’è stata un’evoluzione costante, anche grazie alle campagne mediatiche, che ora ha portato un magistrato - di fronte a un caso di questo tipo - a cercare di garantire la massima attenzione per la vittima. Quindi da una parte si garantisce il contenimento del soggetto violento, con l’allontanamento da casa e il divieto di avvicinamento a compagna e figli. Dall’altra si tutela la donna, anche sul piano economico: siamo di fronte a una novità decisamente interessante».