Abusa per anni del disabile affidatogli ma confessa ed evita il carcere. Il padre: ”Presi in giro”

La pena, dopo il patteggiamento, è di 22 mesi con la condizionale. Il padre della vittima: ”Neppure un divieto di avvicinamento”

di Redazione

Ha patteggiato 22 mesi, con la condizionale, per avere abusato di un giovane disabile che doveva accompagnare a scuola. Un incarico, quest'ultimo, affidatogli dalla famiglia del ragazzo, che ora protesta per la pena, ritenuta troppo bassa. 'Ci sentiamo presi in giro', dice il padre alle telecamere di Studio Aperto. 'Quell'uomo era un amico, ha tradito la nostra fiducia. Adesso è libero e la cosa più assurda è che non ha ricevuto neppure un divieto di avvicinamento. Mio figlio lo ha incontrato di recente vicino casa...'.

La denuncia e la confessione

La vicenda, avvenuta nel Cuneese, andava avanti da tempo e la famiglia del giovane, scoperto l'accaduto, ha presentato denuncia. L'uomo si è quindi presentato in Procura, a Cuneo, per autodenunciarsi. Ha sostenuto anche di avere ricevuto richieste di denaro dalla famiglia della vittima. La Procura ha ritenuto che si sia trattato solo del tentativo di ottenere un risarcimento, la famiglia avrebbe infatti chiesto indietro i 5.500 auro versati all’uomo negli ultimi tempi per accompagnarlo a scuola.

La scoperta degli abusi

È stato proprio il giovane disabile, che oggi ha 21 anni, a fare scoprire gli abusi: un giorno è tornato a casa dalla scuola e ha detto una frase con chiari riferimenti sessuali che riguardavano il suo accompagnatore. Convocato dalla famiglia, l’uomo ha negato tutto fino a che l’abuso non è stato evidente grazie a una videoregistrazione. Alla fine è stato costretto ad ammettere anche davanti alla propria famiglia ma ha supplicato di non essere denunciato. La denuncia invece è arrivata comunque, anche se non è andata a finire come la famiglia del giovane autistico sperava. Tra patteggiamento e attenuanti generiche concesse per la pronta confessione, non si apriranno le porte del carcere.