Processo all'olio di Palma: è davvero così dannoso per la salute? Ecco il parere della nutrizionista
Il problema sembra rappresentato dal fatto che, data la sua onnipresenza (biscotti, merendine e farciture dei dolci confezionati, creme spalmabili, quasi tutti i cibi pronti e persino i prodotti per la prima infanzia), diventa difficile evitarlo
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È dappertutto e per questo sembra essere diventato il nemico della salute numero uno. Ma il tanto vituperato olio di palma è così nocivo? Davvero rovina il sistema cardiocircolatorio, provoca il diabete e forse anche i tumori? Sono accuse fondate o il grasso vegetale si porta appresso un’ingiustificata cattiva reputazione? L'olio estratto dal frutto della palma è uno degli olii vegetali saturi non idrogenati ricavati dalle palme da olio che ultimamente si è diffuso molto per il basso costo e in conseguenza della normativa europea che ha limitato l’uso alimentare dei grassi idrogenati come le margarine.
Il problema sembra rappresentato dal fatto che, data la sua onnipresenza (biscotti, merendine e farciture dei dolci confezionati, creme spalmabili, quasi tutti i cibi pronti e persino i prodotti per la prima infanzia), diventa difficile evitarlo.
Abbiamo quindi chiesto lumi alla dottoressa Giovanna Pitotti, biologo nutrizionista.
“Dalle ultime pubblicazioni scientifiche non ci sono evidenze che correlino positivamente l’olio di palma né all’aumento delle malattie cardiovascolari, né al diabete, né al cancro. Questo perché a volte gli studi hanno correlazioni positive, altre negative e non si è stabilita una regola generale. La situazione è controversa anche per le problematiche etiche che sono intervenute visto che c’è un problema di ecosostenibilità”.
Pare che molte delle coltivazioni di olio di palma siano responsabili di disboscamenti anche di foreste primarie. Ma in questa sede non ci poniamo il problema ecologico che lasciamo al nostro canale Ambiente. Qui affrontiamo solo la domanda: “fa male o no?”
“E’ vero che l’acido palmitico è un grasso saturo. Ma questi grassi saturi sono una parte, circa il 45-50%, gli altri sono grassi monoinsaturi e polinsaturi come l’acido linoleico e questa è una cosa positiva”.
Quindi non è un assassino.
“È vero che innalza il colesterolo cattivo LDL, però non abbassa il livello di quello buono, HDL. Mentre altri grassi come quelli trans elevano il colesterolo cattivo e abbassano il livello di quello buono. Ed è questo il fenomeno correlato alle malattie cardiovascolari”.
Si parla anche di un olio di palma non raffinato, quello rosso, che sarebbe addirittura benefico.
“Che l’ olio di palma rosso sia benefico non mi sento di dirlo perché contiene sempre grassi saturi. Certo è migliore rispetto a quello raffinato ma, in ogni caso, è proprio quest’ultimo quello che troviamo nei prodotti confezionati. L’industria lo utilizza molto perché sostituisce i grassi idrogenati che sono i più dannosi per la salute perché innalzano il livello di LDL e abbassano quello di HDL”.
Allora lo possiamo consumare senza timori?
“Non mi sento di demonizzare il prodotto né di alimentare l’allarmismo. In una dieta variegata e di stile mediterraneo, con tanta frutta, verdura e cibi integrali, consumare due tre biscotti con olio di palma, due tre volte alla settimana non ha mai fatto male a nessuno. Il problema c’è se nella dieta sono invece presenti molti grassi saturi provenienti da altre fonti come lardo, burro, latte”.
Insomma il problema, come per tutte le cose, è l’eccesso
“E’ sempre la dose che fa il veleno”.
Il fatto è che questo olio sta un po’ dappertutto quindi diventa difficile evitarlo.
“Sì ma è presente negli alimenti confezionati della grande distribuzione, quindi in cibi il cui consumo frequente sarebbe da evitare a prescindere dall’olio di palma”.
Sa cosa diranno i nostri lettori complottisti? Che lei non considera l’olio di palma così nocivo perché in realtà è pagata dalla multinazionali cattivissime.
“Spero di no. Io voglio precisare che il mio non è un invito a consumarlo ma il fatto è che bisogna parlare con articoli scientifici alla mano. In un mio approfondimento sull’argomento cito uno studio che è un insieme di tanti studi fatti e quindi mi sento di non demonizzarlo. Il problema è che la causa salutista è stata strumentalizzata a favore di quella ambientalista”.
Insomma: siccome fa male al pianeta, deve per forza fare male anche alla nostra salute. In ogni caso da qualche tempo a questa parte l’olio di palma deve essere espressamente citato nell’elenco degli ingredienti. Quindi chi lo vuole evitare può farlo.
“Da nutrizionista dico che è sempre meglio la cucina casareccia e in ogni caso l'olio migliore resta quello extra vergine di oliva”.