Mio figlio non vuole andare a scuola, che fare?
I consigli per capire le ragioni del suo disagio e aiutarlo a superarlo
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Tuo figlio non vuole andare a scuola e non sai come convincerlo. È un problema frequente tra bambini e ragazzini dai 3 fino ai 10 anni e può essere legato ad esperienze negative che il bambino vive, o teme di vivere, nei due ambienti in cui si trova inserito, casa e scuola, e che possono coinvolgere figure diverse come insegnanti, compagni e genitori.
La soluzione non è assecondare il suo rifiuto ma neanche costringerlo ad andare a scuola: è importante, invece, farlo sentire ascoltato e compreso perché, molte volte, il suo “no” non è un capriccio ma il segnale di un disagio che sta cercando di comunicare.
Se la causa del rifiuto è la scuola
Il rifiuto di tuo figlio può essere legato a tre eventi abbastanza comuni a scuola:
- ha difficoltà, si stanca subito, fa fatica a stare al passo con gli altri. In questi casi devi accertarti che non ci sia un problema di apprendimento non diagnosticato come la dislessia o disgrafia;
- soffre d'ansia, teme i giudizi negativi o i rimproveri severi da parte di insegnanti e genitori per il suo rendimento scolastico;
- ha vissuto esperienze di esclusione, umiliazione, conflitti o prepotenze da parte di altri compagni.
Se la causa del rifiuto è la famiglia
Spesso la causa del problema non è la scuola, ma può essere legata al contesto familiare:
- tuo figlio può desiderare di rimanere a casa perché non vuole allontanarsi dai genitori o per la paura di essere abbandonato da loro (ansia di separazione);
- ha vissuto eventi stressanti in famiglia, come la malattia di un parente, la separazione dei genitori, relazioni conflittuali. In questi casi il bimbo percepisce la casa come non sicura, ha paura di rientrare e non ritrovare le cose come le aveva lasciate, perciò non vuole andare a scuola per controllare la situazione;
- ha vissuto lunghi periodi di malattia e non riesce a riabituarsi alla routine scolastica.
Come aiutarlo
Situazioni come queste, qualunque sia la causa scatenante, devono essere affrontate con amore, sensibilità e pazienza. Non è bene ignorarle, perché trascinare nel tempo il disagio di tuo figlio può voler dire compromettere il rapporto del bambino con la scuola.
E' utile, al contrario, parlare con lui con calma, spronarlo a raccontare come si sente in generale, quando sta bene e quando male, quali sono i suoi timori: fargli capire che vuoi aiutarlo, senza sdrammatizzare o sminuire il suo disagio e senza farlo sentire in colpa, è il primo passo per comprendere le ragioni del suo rifiuto.
Il secondo passo è osservare come vive in ogni contesto e parlare con le maestre per capire cosa succede a scuola. Se lo credi necessario puoi rivolgerti ad uno specialista.
4 strategie pratiche perché la scuola non sia più un trauma
- favorisci la socializzazione con i suoi compagni: può essere un modo per aiutarlo a creare una rete di relazioni che gli faranno vivere la scuola in modo più sereno
- valorizza gli aspetti positivi della scuola: la mattina, fagli raccontare quali attività sono previste e dai loro valore, in questo modo tuo figlio percepirà la scuola come un luogo in cui si fanno nuove esperienze.
- insegnagli a rispettare le regole: uno dei motivi del suo rifiuto potrebbe essere legato alla difficoltà di rispettare le regole valide per tutti, quindi stabilire delle regole a casa e chiedergli di rispettarle senza scendere a compromessi lo aiuterà a farlo anche a scuola.
- sostieni la sua autostima: non pretendere troppo da lui per non rischiare di farlo sentire inadeguato e inutilmente stressato, al contrario cerca di avere aspettative coerenti con la sua età e le sue capacità. In questo modo lo aiuterai a sentirsi più sicuro di sè e a non avere timore dei giudizi a scuola.
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