Sabrina Ferilli racconta le storie di chi ha deciso di cambiare sesso: 'Mi sono commossa'
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Storie di persone che non si sentivano in pace con se stesse, con il ruolo sociale e familiare che ricoprivano e con il proprio corpo. Storie di persone che per inseguire la verità, nonostante il dolore, il disagio, la paura e le difficoltà, hanno scelto di cambiare genere e di diventare da uomo donna o da donna uomo. “Storie di genere”, appunto, come rivela il titolo di un nuovo e coraggioso programma di Rai3, otto puntate alle 23,00 a partire da giovedì 26 aprile.
Le storie che mi hanno colpito di più
A condurlo una padrona di casa d’eccezione, Sabrina Ferilli che all’agenzia Ansa ha spiegato il perché di questa scelta: 'Le cose difficili mi piacciono e anche questa volta a guidarmi, come spesso accade, è stata soprattutto la curiosità. Sono rimasta affascinata dalla sfida perché, pur leggendo e informandomi molto su questo tipo di scelta, ne sapevo in fondo poco ed avevo tante domande, spesso anche scomode, da fare. Mi piaceva l'idea insomma, semplicemente'. In ognuna delle puntate, Sabrina, capelli raccolti, camicetta di seta, gonna nera e ardito decolleté, incrocia le storie di tre persone che a un certo punto della loro vita hanno deciso di cambiare sesso.
'Le storie che mi hanno colpito di più? Quella di Daniela che ha oltre 60 anni e un figlio, ed ha deciso di diventare da padre madre, per avere, come dice lei, 'una vita all'insegna della verità'. O anche quella di Maikol, nata come Masha, che prima di decidere di cambiare si è sposata con tanto di abito bianco ed ha tre bambine piccole. Mi hanno colpito le vicende che coinvolgono così da vicino la famiglia, i bambini, le madri e anche loro sono venuti in studio a raccontare il loro punto di vista. Mi ha colpito quando questa necessità va oltre quello che ti circonda al punto da non curarti dei danni che potresti provocare. Non mi sono mai tirata indietro nelle domande e sono arrivata a chiedere se ci fosse anche una forma di egoismo in tutto questo'.
Quando la società rifiuta e condanna
I percorsi delle persone coinvolte nelle storie sono molto diversi tra loro, tutti scelti nell'ambito del protocollo di una struttura sanitaria come la Saifip del San Camillo-Forlanini di Roma. Uomini che si sentono donna, donne che si sentono uomini, giovani e meno giovani, qualcuno sposato con figli, qualcuno che lo ha già fatto da anni, altri che vengono seguiti proprio nei momenti determinanti da 'Storie di genere' che è al lavoro dallo scorso agosto. Sabrina Ferilli racconta ancora: 'Sì, lo spettro dei sentimenti lo attraversiamo tutto, ma io mi sono anche tanto commossa'. In queste vicende la condanna e il rifiuto della società sono sempre dietro la porta: 'Certo, diciamolo che in fondo c'è un solo termine per definire chi è contro la naturale evoluzione della società: razzismo. Razzismo è quello che distingue tra ciò che invece deve essere riassunto in un solo modo, 'genere umano''.